Eugenia Ferragina GAZZETTA DEL SUD
Le persone giuste al posto giusto. In periodi d’emergenza è quanto mai prezioso non improvvisarsi e far le cose “come Dio comanda”, come la Caritas Diocesana di Catanzaro-Squillace che sta continuando ad offrire il suo servizio in favore dei bisognosi.
<<La Caritas
– spiega don Roberto Celia, presidente Caritas Diocesana Catanzaro-Squillace –
è nata con Gesù Cristo e nel tempo la sua visione e funzione è divenuta sempre
più educativa. Bisogna intervenire perché è un momento di emergenza ma non con
l’assitenzialismo. Un pacco non risolve la vita. La carità non è consegnare la
spesa ad un bisognoso ma conoscere la sua storia. Non distribuiamo pasti,
alimenti e altro “ad personam” ma cerchiamo di fare rete, collaborando con le
Caritas parrocchiali e le associazioni di volontariato per poter raggiungere
non solo la città ma tutta l’Arcidiocesi.>>
<<La situazione è peggiorata dopo l’11 marzo – afferma don Roberto – con
la chiusura di diverse attività imposte dal decreto del Governo. Le difficoltà
maggiori sono state registrate da chi lavora in nero. Si è creata una grande confusione a livello
di comunicazione, generata soprattutto dai social. E poi vi è un’esagerazione
in tutto. Si è parlato subito di crisi alimentare con persone che dichiarano di
non avere da mangiare in casa solo dopo 7 giorni. Il Comune ha chiesto anche a
noi, come ad altre reatà del territorio, collaborazione per i buoni spesa e
stiamo aiuntando tante persone a compilare il modulo per la richiesta e a dare
spiegazioni per evitare confusioni, specificando che non è la Caritas a
distribuirli.>>
<<La Cei – precisa don Roberto – ha distribuito fondi in tutte le Caritas. Anche a noi sono arrivati 10 mila euro che sono stati impiegati per acquistare mascherine che sono già state distribuite alle fondazioni e agli istituti che nella città di Catanzaro si occupano in prima linea dei bisognosi e alle Caritas parrocchiali, ed è in fase di ultimazione la consegna di prodotti per l’igiene della casa e della persona. Le mense sul territorio catanzarese stanno continuando ad operare con la distribuzione di piatti d’asporto ma c’è una notevole diminuzione delle presenze perché le persone stanno rispettando le regole rimanendo a casa.>>
<<Un altro intervento che accomuna tutte le diocesi ed è sempre attivo – aggiunge il presidente della Caritas di Catanzaro-Squillace – è quello dell’ascolto per via telematica o telefonica, con un’attenzione in particolare ad anziani e malati ma anche pensato come sostegno psicologico per quanti sono provati e disorientati da questa pandemia. In questa direzione, ad esempio, va il progetto “Tessere di Comunità”, realizzato in collaborazione con il Centro Calabrese di Solidarietà, dove un’équipe psico-educativa è a portata di smartphone per affrontare insieme le difficoltà educative e relazionali del vivere in famiglia che pososno emergere soprattutto in questo periodo.>>
<<Bisogna infondere speranza – dichiara don Roberto – e dobbiamo porci verso il futuro non con un falso ottimismo ma portando dentro di noi il dono della fede in Dio. Papa Francesco la sera del 27 marzo, durante la benedizione “Urbi et orbi”, ha dichiarato: “Siamo stati presi alla sprovvista da una tempesta inaspettata e furiosa. Ci siamo trovati su una stessa barca fragili e disorientati ma allo stesso tempo importanti e necessari. Ci siamo accorti che non possiamo andare avanti ciascuno per conto suo ma solo insieme. Nessuno si salva da solo”.>>