La libertà non è un richiamo alla capacità di fare, di
realizzare, ma di riconoscere e di abbandonarci; perché
sempre il proposito di Dio è sproporzionato rispetto a qualunque nostro proposito.
È questione di essere bambini e basta: «Ti ringrazio,
Padre, perché hai fatto capire queste cose ai semplici, ai
bambini» (cfr Mt, 11,25). Quello che compie Dio non è in
contraddizione con quello che facciamo noi, ma lui riesce a
cambiare quello che facciamo noi e a proporzionarlo al suo
disegno. Ci cambia; il miracolo avviene. Per questo è impressionante pensare alla figura della Madonna. Di fronte
all’enormità che le stava accadendo e da cui dipende tutto il
mondo e il destino del singolo e il destino di tutti, la libertà
di Maria che proporzione aveva? Che capacità aveva? Riconoscere e abbandonarsi, come una bambina.
Dobbiamo ricordarcene quando diciamo l’Angelus, perché questa è la cosa più bella che ci sia. Come il bambino di
cui parla il salmo 130: non dobbiamo forzare noi stessi a
pensare cose grandi, tanto meno a farle, perché diventiamo
ridicoli nella nostra presuntuosità, ma dobbiamo riconoscere
e accettare la presenza di un Altro.(don Giussani)