Celebrare la festa del patrono con la presenza dell’Amministrazione comunale è un’occasione non per puntare il dito e dire “Cosa fare e non fare”, né, come diceva Nikita Chruscev, per ribadire che”Gli uomini politici sono uguali dappertutto. Promettono di costruire ponti anche dove non ci sono fiumi”. Oggi è un’occasione per riflettere sulla collaborazione per il bene comune.
La festa patronale ci riunisce come Comunità cristiana, per compiere sempre quel passo che fa la differenza e non la gara del campanilismo. Non ho mai capito, dove migliora un paese se lo si confronta con un altro.
Come il nostro patrono ha vissuto l’ideale di essere di Cristo fino al martirio, così deve essere per il nostro vivere da cittadini.
Mi colpiva quello che affermava tanti anni fa il Presidente della repubblica, Scalfaro:”Ogni uomo fa politica. Anche quando dice di non voler far politica, sta facendo politica”.
Tutti siamo chiamati a vivere la nostra libertà di essere. Quella libertà è un dono di Dio e ci accomuna nell’unico ideale politico che è il bene comune.
Questo comporta anche sacrificio perché la tua libertà finisce quando inizia quella dell’altro ed è per un bene dell’altro che a volte ti metti anche da parte.
Penso alla famiglia. Quante volte viviamo il martirio del silenzio!
Il silenzio di quando non si è compresi ma si continua a pensare al lavoro di costruire, perché crediamo nella speranza come dono di Dio e che domani sarà diverso.
Viviamo il martirio di costruire anche se il lavoro svolto sarà sempre criticato e vagliato, se si cerca sempre il male e non si guarda il bene.
Lo sarà fatto anche dagli amici. Amatole France diceva:”Non esistono governi popolari. Governare significa scontentare”.
Occorre vivere la difficoltà dell’unione, non desistere da tutto questo, non sfaldarsi per il proprio orgoglio,ma pensare sempre al bene comune.
“Io sono dell’opinione che la mia vita appartenga alla Comunità e, fintanto che vivo, è un mio privilegio fare per essa tutto quello che mi è possibile”.(George Shaw)
Può apparire contraddittorio che il servizio è un privilegio: Gesù ce lo insegna.
Quel sevizio ci porta a costruire, innanzitutto, una cultura di accoglienza: “La letteratura, contribuendo a formare la lingua, crea identità e comunità”. (Umberto Eco)
Identità: Siamo di Chiaravalle, un’appartenenza non al luogo ma ad una Comunità.
Questo ci aiuta a capire l’invito di Cristo ai suoi discepoli:”Amatevi come io ho amato voi”.
Un pastore guida il gregge, il suo popolo, lo ama e si sacrifica per esso.
È testimone dell’ideale unico di una politica vera:Il valore di esserci, la consolazione che offre Cristo, come Buon samaritano.
George Orwell diceva:”I pensatori della politica si dividono generalmente in due categorie: Gli utopisti con la testa fra le nuvole e i realisti con i piedi nel fango”.