Nelle prime democrazie, compresa quella americana alla sua nascita, tutti i diritti venivano riconosciuti alla persona umana solo in quanto creatura di Dio: in altre parole, la libertà veniva conferita al singolo solo sotto condizione, presumendo una sua permanente responsabilità religiosa: tanto sentita era ancora l’eredità del millennio precedente. Solo duecento anni fa, ma anche cinquanta, in America sarebbe parso impossibile accordare all’uomo una libertà senza freni, così, per il soddisfacimento delle sue passioni. Tuttavia, da allora, in tutti i paesi occidentali questi limiti e condizionamenti sono stati erosi, ci si è definitivamente liberati dell’eredità morale dei secoli cristiani con le loro immense riserve di pietà e di sacrificio e i sistemi sociali hanno assunto connotati materialistici sempre più compiuti. In ultima analisi si può dire che l’Occidente abbia sì difeso con successo, e perfino con larghezza, i diritti dell’uomo ma che nell’uomo si sia intanto completamente spenta la coscienza della sua responsabilità davanti a Dio e alla società. (Aleksandr Solzenicyn, Un mondo in frantumi. Discorso di Harvard, La Casa di Matriona, 1978, p.26).