venerdì, 22 Novembre 2024
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OMELIA EPIFANIA ANNO A 2020


L’estate scorsa, in occasione della Peregrinatio della Madonna della Pietra, abbiamo riflettuto sulla virtù della speranza.
Un tema molto caro alla Chiesa odierna in particolare perché abbiamo riscoperto come, spesso, la comunità ecclesiale compie più un cammino a ritroso che in avanti.
La speranza ci spinge in avanti.
Questo su quanto abbiamo meditato in particolare, la sera del primo agosto, in occasione della festa di Alfonso Maria de Liguori, colui che ha scritto i canti natalizi che ci hanno accompagnato per tutta la novena e le feste di Natale e che annunciano la gioia dell’incontro con Cristo che, in particolar modo, si fa persona e speranza nella nostra vita.
Se poi ci rapportiamo ai Magi, agli uomini che vivono un cammino di fede, alla loro ricerca che li spinge a compiere dei passi in là, possiamo capire che la fede non è uno stare fermi, ma un contemplare il Mistero che ci spinge ad essere quel che siamo: Uomini in cammino.
Quando parlo di speranza mi piace sempre rincorporare uno dei testi più belli di Charles Peguy che parlano della speranza e del Natale.
Così scriveva:” La Speranza è una bambina da nulla che è venuta al mondo il giorno di Natale dell’anno scorso. Che gioca ancora con babbo Gennaio. Eppure è questa bambina che traverserà i mondi. Questa bambina da nulla. Lei sola, portando le altre che traverserà i mondi compiuti. Come la stella ha guidato i tre re fin dal fondo dell’Oriente. Verso la culla di mio figlio”. ( Charles Péguy: La speranza bambina da – Il portico del mistero della seconda virtù)
La speranza muove il cuore verso l’incontro con Colui che si fa “Epifania”, cioè, manifestazione divina, come per voler dire:”Ecco, oggi, si è fatta carne la meta della tua ricerca”. Si è fatto vero quel che l’uomo desidera dentro.
“I magi non si misero in cammino perché avevano visto la stella ma videro la stella perché si erano messi in cammino” (San Giovanni Crisostomo)
Non ci si limita ad una fede e ad una carità che siano solo un pregare e un donarsi, ma ad un insieme che la speranza amalgama.
Senza la speranza che è luce, come può camminare l’umanità?
Un movimento del cuore ci fa amare la realtà, ciò che è nostro, ciò che è prossimo.
“ Magi, voi siete i santi più nostri, i pellegrini del cielo, gli eletti, l’anima eterna dell’uomo che cerca”.(David Maria Turoldo)
La manifestazione ai Magi, è il segno dell’universalità di Dio.
La pietà popolare che li ha sempre rappresentato come se fossero di diverse nazionalità, è un invito a riscoprire nell’altro il mio farsi prossimo. “I magi rappresentano gli uomini di ogni parte della terra che vengono accolti nella casa di Dio. Davanti a Gesù non esiste più divisione alcuna di razza, di lingua e di cultura. In quel Bambino, tutta l’umanità trova la sua unità”. (Papa Francesco)
Dio ama l’umanità come ama te che sei per Lui tutta l’umanità.