Nel festeggiare la domenica delle Palme, iniziamo un cammino che comporta in noi stessi il momento di pausa della settimana santa e ci aiuta a riflettere su una domanda che rimanda alla festa del Natale e che rappresenta l’avvenimento centrale della fede:”Dio si fa presenza nel Figlio”.
Abbiamo accolto Gesù nella festa della famiglia. Siamo stati insieme a vivere la gioia di Cristo che viene. Oggi Lo abbiamo accolto nella festa delle Palme. Gesù entra in Gerusalemme. L’accoglienza è trionfante. L’uomo desidera ricevere il dono della tanto attesa liberazione.
Viene poi il cammino verso la croce. Il popolo prima accoglie e poi rifiuta.
In occasione della moltiplicazione dei pani, dopo il miracolo, molti Lo seguono a Cafarnao cercando ancora la risposta al loro bisogno materiale. Gesù risponde:”Io sono il pane della vita e non la risposta alla sazietà materiale che oggi c’è e che domani sarà la stessa perché si tratta di una fame che non sarà mai saziata”.
Cristo si offre come Colui che è venuto a porgere quell’abbraccio che ogni uomo desidera per avere la certezza di essere in cammino in compagnia.
In questa Quaresima, abbiamo meditato in modo particolare sul Vangelo di Luca, riprendendo i passi della misericordia.
Questa è la risposta al nostro bisogno più vero: “Gesù è tutto misericordia, Gesù è tutto amore: è Dio fatto uomo. Ognuno di noi, ognuno di noi, è quella pecora smarrita, quella moneta perduta. Ognuno di noi è quel figlio che ha sciupato la propria libertà seguendo idoli falsi, miraggi di felicità e ha perso tutto. Ma Dio non ci dimentica. Il Padre non ci abbandona mai”.(Papa Francesco)
La settimana santa è questo viaggio nel ri-cordare e nel riportare nel cuore la misericordia di Dio che ama l’uomo.
Nel riprendere la parabola del Padre Misericordioso che accoglie il figliol prodigo e che perdona il fratello maggiore che non comprende il senso vero della misericordia, Dio ci offre la sua paternità nel dono del Figlio.
Per “raschiare” un po’ il significato vero della misericordia del Padre, uso questo paragone:”Ogni madre e ogni padre darebbe la propria vita per il figlio, ma quale padre o quale madre darebbe la vita del proprio figlio per amore degli altri?” Dio questo lo ha fatto.
La libertà del Suo amore mi sconvolge perché è un amore che mi accompagna in un cammino di fede che è sempre un combattere con noi stessi: Dall’accoglienza al tradimento, al rinnegamento di Gesù, al cammino del Calvario dove Colui che è amore perdona, perdona sempre anche coloro che lo crocifiggono:”Padre, perdonali perché non sanno quello che fanno”.
Qual è il momento della nostra giornata, l’incontro che ci fa ricominciare sempre con quella novità che ci dà il gusto nuovo alla vita?
Per aiutarvi a comprenderlo vi riporto un paragone un po’ difficile da capire.
Spesso le coppie giovani si lamentano che i loro genitori o i loro suoceri sono troppo invadenti nella loro vita, soprattutto con i nipoti quando sono piccoli o appena nati.
Non hanno capito, invece, che i nonni vivono questa gioia perché è la vostra gioia.
Quello che noi abbiamo, qualcuno l’ha pagato per noi.
Per un momento fermiamo la nostra mente e apriamo il cuore al ricordo di quando eravamo bambini, quando nostro padre ci ha preso per mano. Ricordiamo i calli delle sue mani…..
L’amore di Dio è una fatica che ci ha accompagna sempre.