sabato, 21 Dicembre 2024
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OMELIA VIGILIA DI NATALE – ANNO C 2024


Cosa cerca l’uomo?
Prima di questa domanda, ce n’è un’altra che è risposta a questa ricerca: ”Dove vive l’uomo?”
L’umanità vive nel buio.
Non voglio fare il “catastrofico” o peggio ancora il “qualunquista” (atteggiamento di generica svalutazione di qualsiasi impegno ideologico e politico.)
L’uomo vive e sceglie il buio perché la confusione che è la causa del buio, ti porta a giustificarti a non fare scelte.
Come spiegava il card. Martini: ”Perché il buio ci fa paura? Perché nel buio c’è confusione, non si capisce dove andare, non si vede chi ci sta attorno e ci sembra di essere soli”.
Siamo qui perché viviamo la fede.
I pochi di questa santa notte siamo a Messa non per tradizione, come lo è il giorno di Pasqua per la cunfrunta o altre occasioni.
Siamo qui perchè riconosciamo che il buio del mondo è stato sconfitto dalla luce di Betlemme.
Pensiamo proprio all’immagine del presepe, quando da piccoli ci insegnavano a mettere una piccola lampada di fronte alla grotta.
Quel Bambino è la piccola luce.
“Una luce che splende nel buio vuol dire che Qualcuno ci è venuto incontro “. (card. Martini)
Oltre alla luce, vogliamo una parola. Vogliamo, cioè, entrare in un rapporto. Si è innamorati se viviamo una relazione e non vedere e vivere un amore a senso unico.
Dov’è questa parola?
“Verbum caro factum est”.
Gesù è la parola e chi vive con Lui questo dono, si fa compagnia nel credere.
I pastori (noi) vogliamo vedere, cerchiamo conferma all’invito che fa l’Angelo: ”Andate a vedere…”
Ecco la nostra compagnia: “Maria, Giuseppe e Gesù Bambino”.
Il dono di Maria, il suo vivere per il figlio e l’obbedienza di san Giuseppe. Questo appartenere al matrimonio con la Madonna, il vivere con Lei la vocazione che Dio ha offerto a loro.
Questa è la compagnia.
Cosa ci insegna la Santa Famiglia se non il prendersi cura del Bambino?
Manca, purtroppo, l’ educazione alla fede e manca proprio nella famiglie della nostra comunità.
Preparavo questa meditazione proprio il 13 maggio (Fatima) e facevo questa verifica: ”3 erano i fanciulli venuti a messa la domenica dopo la 1^ comunione(ed erano 40).Alla festa dell’incontro solo una decina di bambini su 30, incontro genitori prima confessione, su 80 genitori che dovevano essere, erano solo 30….”
Proprio quel giorno leggevo un pensiero di suor Lucia (veggente Fatima): ”Non abbiate paura perché chiunque lavora per la santità della famiglia e del matrimonio sarà sempre combattuto e avversato in tutti i modi, perché questo è il punto decisivo”.
C’è bisogno di una vera conversione.
Non un’ inversione di rotta.
La conversione è abbandonare gli idoli che questo mondo propone.
Nella Settimana santa vi raccontavo un episodio.
Una mamma aveva ottenuto una grazia per la figlia che era ammalata grave ed aveva preso l’impegno di ringraziare il Signore con tutta la sua famiglia venendo a messa a Pasqua… tutti erano concordi,(ma dopo aver ottenuto la guarigione) ma poi, dopo la cena, si propose di giocare a carte e altro, e solo lei invece andò a Messa”.
Cosa cerchiamo veramente in Gesù?
Cos’è avvenuto in questo passaggio generazionale?
Dio non è più Dio.
Non è più quella luce che illumina il mondo.
La scienza non ha fatto progressi che dopo aver eliminato Dio”(Proudhon)
La mia risposta a questa affermazione atea è un’altra: “La scienza (gli Idoli di questo mondo) ha invece dato un senso alla realtà?”
Ecco dov’è la differenza.
Io cerco un senso al mio destino e quella piccola luce di fronte alla grotta di Betlemme, illumina il buio della mia apatia e mi fa riconoscere che solo in Dio c’è l’inizio della conversione. Solo in Cristo, concludo e inizio, il pellegrinaggio della mia fede.