Concludiamo l’Avvento con la lettura della pagina del vangelo che riporta la visitazione di Maria alla cugina Elisabetta.
Un brano che meditiamo in modo particolare la sera del 31 maggio, conclusione del mese, con la festa della visitazione.
Pensando al vangelo di oggi e alla prossimità della festa del Natale, voglio proporvi un cammino di fede nella carità.
Si, perché questo evento rimanda alla caritativa del Natale.
Possiamo pensare per un attimo alla visita agli anziani o agli ammalati, non ai familiari perché quella dovrebbe essere naturale, ma a coloro che si fa la differenza, come riporta in un altro brano del vangelo:” Ma se amate quelli che vi amano, quale grazia ve ne viene? Poiché anche i peccatori amano quelli che li amano”.
Lo dicevo domenica scorsa e lo riporto anche oggi: ”Si vivrà un Natale diverso se saremo la differenza”.
L’incontro con santa Elisabetta è un incontro di gioia, è l’incontro di aver incontrato Dio e di viverlo nella compagnia.
Così è la caritativa.
“Quando c’è qualcosa di bello in noi, ci sentiamo spinti a comunicarlo agli altri. Quando si vedono altri che stanno peggio di noi, ci sentiamo spinti ad aiutarli in qualcosa di nostro. Tale esigenza è talmente originale, talmente naturale che è in noi prima ancora che ne siamo coscienti e noi la chiamiamo giustamente legge dell’esistenza.
Noi andiamo in «caritativa» per soddisfare questa esigenza.” (libretto il senso della caritativa)
Viviamo nell’incontro con l’altro la gioia di essere comunità che riforma tutto il reale come lo è stato per queste due donne, Madre di Gesù la prima e madre del grande profeta Giovanni, la seconda.
Immagino la bellezza di una famiglia, dove fratelli e sorelle, ormai adulti e con figli, vivono una fede matura e vivono così il Natale in quella bellezza verso Cristo.
Diceva il nostro Papa all’Angelus nella 4^ domenica di avvento del 2018:”La visitazione è un dinamismo di fede e carità…..Un dinamismo pieno di gioia, come si vede nell’incontro tra le due madri che è tutto un inno di gioiosa esultanza nel Signore, che compie grandi cose con i piccoli che si fidano di Lui”.