C’era una volta una piccola pozzanghera. Era felice di esistere.
Aveva paura solo di una cosa: del sole.
«È la morte delle pozzanghere», pensava rabbrividendo. Un poeta che camminava con la testa sognante finì dentro
alla pozzanghera con tutti e due i piedi, ma invece di arrabbiarsi fece amicizia con lei.
«Buongiorno – disse. – Come sei arrivata quaggiù?», chiese il poeta.
Invece di rispondere la pozzanghera raccolse tutte le sue forze e rispecchiò la volta celeste.
Parlarono a lungo del Grande Padre, la pioggia, e del fatto che la pozzanghera aveva tanta paura del sole.
Il buon poeta volle farle passare quella paura.
Le parlò dell’incredibile vastità del mare, del guizzare dei pesci e della gioia delle onde.
Le raccontò anche che il mare era la patria e la madre di tutte le pozzanghere del mondo e che la vita della terra e del mare era dovuta al sole.
Anche la vita delle pozzanghere.
Alcuni giorni dopo, il poeta tornò dalla sua umida amica.
La trovò che danzava nell’aria alla calda luce del sole.
La pozzanghera spiegò: «Grazie a te ho capito. quando il sole mi ha avvolto con la sua tenerezza, non ho più avuto paura. Mi sono lasciata prendere e ora parto sulle rotte delle oche selvatiche che mi indicano la via verso il mare. Arrivederci e non mi dimenticare».