Una nonna raccontò al suo nipotino, che stava usando una matita, questa storia:
«Questa matita possiede cinque qualità: se riuscirai a trasporle nell’esistenza, sarai sempre una persona in
pace col mondo. Prima qualità: puoi fare grandi cose, ma non devi mai dimenticare che esiste una Mano che guida i tuoi passi.
‘Dio’: ecco come chiamiamo questa mano! Egli deve condurti sempre verso la Sua volontà.
Seconda qualità, di tanto in tanto, devo interrompere la scrittura e usare il temperino.
È un’azione che provoca una certa sofferenza alla matita ma, alla fine, essa risulta più appuntita.
Ecco perché devi imparare a sopportare alcuni dolori: ti faranno diventare un uomo migliore.
Terza qualità: il tratto della matita ci permette si usare una gomma per cancellare ciò che è sbagliato.
Correggere un comportamento non è necessariamente qualcosa di negativo: anzi, è importante per riuscire a mantenere la retta via della giustizia.
Quarta qualità: ciò che è realmente importante nella matita non è il legno o la sua forma esteriore, bensì la grafite della mina racchiusa in essa.
Dunque, presta sempre attenzione a quello che accade dentro di te.
Ecco la quinta qualità della matita: essa lascia sempre un segno.
Allo stesso modo, tutto ciò che farai nella vita lascerà una traccia: di conseguenza impegnati per avere piena coscienza di ogni tua azione».