giovedì, 21 Novembre 2024
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omelia FESTA DI CRISTO RE Domenica 24 Novembre 2024


Io penso che ognuno di noi porta nel suo cuore alcuni momenti liturgici dell’anno che vive con una certa passione e a cui cerca di non mancare:
Che sia la Pasqua o il Natale o altre feste. Intendo la liturgia non la festività esteriore.
Fin da quando frequentavo la parrocchia, mi ha sempre affascinato la festa della domenica delle Palme e il Venerdì santo. In particolare prestavo la maggior attenzione alla lettura della “Passio” durante le messe.
Oggi il vangelo riporta un passo della passione del vangelo di Giovanni che ascoltiamo ogni venerdì santo: ”Allora Pilato gli disse: «Dunque tu sei re?». Rispose Gesù: «Tu lo dici: io sono re.”.
Ricordo un libro che lessi all’università: La spiegazione del biblista Ignace de la Potterie, in cui spiegava, versetto dopo versetto, la lettura della passione di Giovanni. Era strutturata come una spirale che portava ad una meta. Il senso di tutto il messaggio evangelico.
L’evangelista mette al centro “l’incoronazione di spine” (3° mistero doloroso) il momento saliente in cui Cristo viene riconosciuto come re soprattutto dai pagani. Come lo farà anche Pilato.
Ma chi è il Re e cosa significa questa regalità?
Il vero Re è la Verità.
La Verità è una persona non un’idea ed è Cristo:” Per questo io sono nato e per questo sono venuto nel mondo: per dare testimonianza alla verità. Chiunque è dalla verità, ascolta la mia voce».
Il vero re è colui che ci rende liberi.
Mentre Pilato e i tanti re della storia offrono un’apparenza di benessere, che tutto è limitato al solo ciò che appare a questo mondo, Dio ci offre nel Figlio il dono della vera libertà.
Mi ha colpito più volte la riflessione sul giovane ricco che abbiamo meditato in più occasioni in questi ultimi due mesi, anche domenica scorsa.
Cosa veramente ci rende liberi?
Questo giovane va in crisi quando Gesù nell’invito di lasciare tutto, scopre che non è più libero, anzi è schiavo.
“Quando decidiamo di farci curare dal Cristo, abbiamo sempre paura di farci togliere l’ultima garza che lo separa dalla nostra ferita”.
(Leo Maldini)
In questa consapevolezza amara in cui tutto si mette in gioco, come lo è il dialogo con Pilato che per la prima volta non si trova a giudicare un condannato qualsiasi, va in crisi perché anche nella sua autorità in cui molto probabilmente era infastidito da tutto quello che succedeva, non era interessato alla vicenda di Gesù. Lì in quel momento, avrà scoperto che il tutto nella vita in cui noi speriamo, in cui noi abbiamo messo tutte le nostre sicurezze, il tutto, può essere un nulla nello stesso istante.
Chi è il vero re nella nostra storia? Chi è colui che veramente ci mette in crisi con noi stessi?