XXVII DOMENICA DEL Tempo Ordinario ANNO B
Ho sempre sostenuto che l’inizio, che sia dell’anno civile o anche scolastico e in particolar modo dell’anno pastorale, porta con se’ uno spirito di bellezza diverso dagli altri eventi.
Pensiamo al matrimonio che riporta il vangelo e alla prima lettura.
C’è un’ unione e poi un inizio.
L’anno pastorale non è tanto un “ex novo”, un qualcosa da cui si parte da capo. Per come sono strutturate le nostre comunità meridionali , in estate siamo più impegnati rispetto al resto dell’anno. C’è una continuità.
Più volte ho ripreso questo concetto nella festa e dopo. La festa continua.
L’inizio dell’anno pastorale ha la bellezza di quell’inizio nuovo che verrà e che ci spinge alla speranza di una novità in Cristo.
Pensavo alla poesia di Leopardi, Il sabato nel villaggio:” Garzoncello scherzoso, Cotesta età fiorita. È come un giorno d’allegrezza pieno, Giorno chiaro, sereno, Che precorre alla festa di tua vita. Godi, fanciullo mio; stato soave, Stagion lieta è cotesta”.
Questa gioia di ciò che sarà ci spinge a superare le difficoltà, anche di quelle che definirei “stupidità o pettegolezzi. Mira, invece, al vero ideale di costruire una comunità.
Ad un matrimonio di fine agosto, riportando il pensiero del Papa che penso sia utile anche per noi oggi, dicevo: ”Amarsi è un lavoro artigianale” da compiere giorno per giorno, affinando la manualità del gesto, la pazienza. Avete presente quanta dedizione ci mette un artigiano per dare forma alla sua creazione? Ecco. Amare è costruire a quattro mani una casa e non una baracca. «Il Signore benedirà».
Costruire è impegno di tutti.
“Mettersi insieme è un inizio; rimanere insieme è un progresso: lavorare insieme un successo”(Henry Ford)
Come farlo?
Pensando solo al progetto, al tuo destino, alla tua vocazione e non a ciò che pensano gli altri o ai loro giudizi di tornaconto.
Noi non dobbiamo cercare consensi.
Un vero educatore, insegna ciò che sa e che a te sarà utile. Se, invece, per crearmi una certa empatia, ti tralascerei il sacrificio, cosa rimarrebbe alla fine?
Riprendiamo il tema del matrimonio. Tutti gli adulti sanno che un’ unione non è facile, ma rimane vera e dura nel tempo solo quando si comprende che il sacrificio dell’accogliere la diversità arricchisce e non allontana.
Però ci tengo a sottolineare “accoglienza” non “tolleranza”.
Infine un ultimo pensiero: Oggi è festa della Madonna del Rosario di Pompei. Pensiamo alla Madonna. Lei ha accolto la Parola di Dio: ”Avvenga in me secondo la tua Parola”. Non ha detto :”Vabbè vediamo come va e poi ne parliamo”.
Ha accolto in se stessa l’invito ad essere in cammino verso Colui è il dono del senso delle cose.