sabato, 23 Novembre 2024
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omelia Domenica 29 settembre 2024 (XXVI Domenica del tempo ordinario Anno B)


Il vangelo di questa domenica riporta due passaggi su cui riflettere.
Il primo è l’egosimo:” In quel tempo, Giovanni disse a Gesù: «Maestro, abbiamo visto uno che scacciava demòni nel tuo nome e volevamo impedirglielo, perché non ci seguiva». Ma Gesù disse: «Non glielo impedite, perché non c’è nessuno che faccia un miracolo nel mio nome e subito possa parlare male di me: chi non è contro di noi è per noi.”
Gesù spiega, che queste persone, fanno quello che fanno nel Suo nome, quindi l’appartenenza a Lui, c’è.
Perché essere chiusi? Perché essere egoisti?
Chi vuole il bene dell’altro, non si chiude, anzi, invita ad unirsi in questo cammino di fede.
Lo Spirito Santo, soffia la Sua Grazia a tutti, non è un dono da vivere individualmente.
Uscire dall’individualità è tra i primi insegnamenti della chiesa.
Perché abbiamo questa mentalità chiusa in noi stessi, che pensiamo che noi siamo soli i più bravi, quando invece dovremmo aprirci ed accogliere.
Vi dicevo la prima domenica di settembre: ”Il dire si è fatto sempre così, significa che ho fatto sempre io e quindi non voglio lasciare spazio ad altri”.
Il secondo passaggio è lo scandalo:” Chi scandalizzerà uno solo di questi piccoli che credono in me, è molto meglio per lui che.. tagli l amano, si tolga l’occhio ecc…”
Spieghiamo brevemente i sensi che bisogna “tagliare”
Piede: l’uomo cammina, ma se non va da Gesù. Dove porta il tuo cammino?
Occhio: È il senso del desiderio, dove porta il tuo desiderio va il tuo cuore, va la tua vita, il tuo cammino.
Mani: il nostro operato, il nostro fare, che può essere un bene un male per l’altro.
Per spiegarlo bene vi racconto una stroia breve:” Una mamma e un bambino stanno camminando sulla spiaggia.
Ad un certo punto il bambino chiede:“Come si fa a mantenere un amore?”
La mamma guarda il figlio e poi gli risponde:“Raccogli un po’ di sabbia e stringi il pugno.”
Il bambino stringe la mano attorno alla sabbia e vede che più stringe più la sabbia gli esce dalla mano.
“Mamma, ma la sabbia scappa!” esclama il bambino.
“Lo so, ora tieni la mano completamente aperta.” risponde la mamma.
Il bambino ubbidisce, ma una folata di vento porta via la sabbia rimanente.
“Anche così non riesco a tenerla!” replica il bambino.
La mamma sempre sorridendo:“Adesso raccogline un altro po’ e tienila nella mano aperta come se fosse un cucchiaio…
Abbastanza chiusa per custodirla e abbastanza aperta per la libertà.”
Il bambino riprova e la sabbia non sfugge dalla mano ed è protetta dal vento.
“Ecco come far durare un amore…”