Abba Arsenio si ammalò; fu adagiato su un tappeto con un piccolo cuscino sotto la testa.
Un anziano, venuto a trovarlo, si scandalizzò dicendo: «È questo abba Arsenio? E se ne sta sdraiato su questa roba?».
Presolo in disparte, un monaco gli chiese: «Che lavoro facevi tu quando eri nel tuo villaggio?».
Quello rispose: «Ero pastore». «E come vivevi?», gli chiese. «Tra molti stenti».
Gli disse ancora: «E ora come vivi nella tua cella?».
Rispose: «Con un certo conforto».
Gli disse allora: «Vedi abba Arsenio? Nel mondo era precettore di imperatori, lo attorniavano migliaia di servi, e sotto i suoi piedi c’erano tappeti preziosi.
Tu, essendo pastore, non avevi nel mondo il conforto che hai ora; mentre egli qui non ha gli agi di cui godeva nel mondo».
Chi aveva giudicato disse: «Perdonami, ho peccato»