venerdì, 22 Novembre 2024
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Omelia matrimonio: Domenico Persampieri e Roberta Macrì (1 giugno ’24)

Mi colpiva un pensiero del nostro Papa che ritroviamo anche nell’esortazione apostolica “AMORIS LAETITIA” quando usa una similitudine molto bella:”«Amarsi è un lavoro artigianale» da compiere giorno per giorno, affinando la manualità del gesto, la pazienza. Avete presente quanta dedizione ci mette un artigiano a dare forma alla sua creazione? Ecco. Amare è costruire a quattro mani una casa e non una baracca. Possibilmente. «Il Signore benedirà».
L’amore si costruisce. Non si inventa o viene così. Ci si cerca insieme ogni giorno. È nel venirsi incontro.
Immaginate un ponte come quelli antichi, a forma di arco, dove non si vede dall’altra parte. Per incontrarsi bisogna venire tutti e due insieme e incontrarsi poi al centro.
È errato giustificare il fatto che una relazione finisce perché ci si litiga. Perché, invece, non si pensa al contrario, a ”Fare la pace?”
Si cerca la via più comoda, invece di cercare quella del sacrificio.
“Dare dà più gioia che ricevere, non perché è privazione, ma perché in quell’atto mi sento vivo”. ERICH FROMM
L’amore genitoriale, in un certo senso, viene spontaneo. Pensiamo, ad esempio, quando succede qualcosa e subito si stringe il bimbo a sé, come per proteggerlo.
Così deve avvenire nell’amore sponsale: La protezione dell’altro, un cercare l’altro.
Sempre il Papa ci suggerisce:”Portate pazienza. Usate l’amore come cura. Abbracciate l’altro tutto e tutti i giorni, come una piantina di cui aver cura”.
Finché l’amore è vivo, come un fuoco alimentato, allora tutto diventa sempre più nuovo e quando tutto è nuovo c’è la meraviglia di riconoscersi come tali.
Il matrimonio non è una conclusione ma un inizio, anzi direi, una tappa di ciò che è già iniziato quando vi siete conosciuti.
Cosa alimenta questo fuoco nuovo?
La Grazia dello Spirito Santo che noi invochiamo oggi nel sacramento del matrimonio.
È un sacramento, cioè, è quel momento di Grazia dell’incontro con Cristo.
Guai a pensare che sia una ritualità culturale.
Noi non mandiamo avanti una tradizione familiare.
Viviamo, invece, la bellezza di ciò che fa la differenza nella nostra vita.
Come l’amore cresce dentro di te, così cresce la bellezza, perché l’amore è la bellezza dell’anima”.(Sant’Agostino)
Il riconoscere la bellezza dell’amore fa sì che ogni passo sia un cammino verso la meta.
Qual è la meta di un matrimonio?
Uno direbbe fare figli, un altro potrebbe aggiungere fare casa o fare famiglia ecc…
La meta del matrimonio non è fare, ma essere.
Essere amati.