La bellezza di questa festa passa ogni anno e la vivo sempre con quella passione che ti fa innamorare del nostro santo patrono, perché san Giuseppe è il patrono della Chiesa universale.
Il padre putativo di Gesù ha vissuto la sua fede sempre in quella ricerca di un senso della sua vocazione che definirei ”particolare”.
San Giuseppe lo immagino ogni giorno di fronte ad alcuni eventi, anche quotidiani. Si sarà chiesto il perché proprio lui e perché Dio ha scelto per lui quel destino e quella vocazione?
“L’uomo è un’ insaziabile mendicanza e ciò che gli corrisponde è qualcosa che non è se stesso, che non si può dare e non sa possedere”.(Don Giussani)
Questo è il bello della vocazione: Guardare sempre avanti.
Come ogni papà che nel dono del figlio/a, vive con loro il destino che Dio propone e non impone.
“O Signore, insegnami ad amarti, insegnami ad aiutare i miei fratelli nell’unica impresa necessaria: quella di trovare te “.(Karl Rahner)
Questa è la vocazione dell’uomo: Che incontri Dio.
Il nostro Patrono ha vissuto la sua vocazione in pienezza, perché ha riconosciuto la “voce” che l’ha chiamato.
Papa Francesco: ”Giuseppe era un uomo che dava sempre ascolto alla voce di Dio, profondamente sensibile al suo segreto volere, un uomo attento ai messaggi che gli giungevano dal profondo del cuore e dall’alto».
Come saperla riconoscere e non confonderla con la propria?
San Giuseppe era un uomo di fede.
Papa Francesco ha scritto di lui:”Questa sua libertà di rinunciare a ciò che è suo, al possesso sulla propria esistenza e questa sua piena disponibilità interiore alla volontà di Dio, ci interpellano e ci mostrano la via”.
Il padre putativo di Gesù educa i nostri papà che bisogna amare la famiglia più di se stessi.
“Amare è far capire all’altro che egli è bello e prezioso. (Jean Vanier)
Lo riportavo alla festa di santa Barbara:”Una cosa che ho sperimentato negli anni è che quando le figlie vivono una situazione particolare matrimoniale, quelli che vivono male questo momento sono proprio i papà, come se, in un certo senso, si sentono di essere venuti meno al loro impegno di “protezione” per le figlie.
Diremmo che la libertà ha il suo sacrificio e il suo prezzo”.
Un padre protegge, ma soprattutto testimonia che la fede è educazione. Un camminare insieme.
Uno dei ricordi più belli che ho di quando ero un piccolo chierichetto, era vedere la notte di Pasqua, tutti i papà andare a confessarsi.