venerdì, 22 Novembre 2024
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Omelia Domenica 25 febbraio 2024 (II Domenica di Quaresima Anno B)


Come ogni anno,la 2^domenica di quaresima,dopo la meditazione sulle tentazioni di Gesù nel deserto, viene riportata la pagina della trasfigurazione di N.S.G.C.
Perché questo evento è importante?
Dio è come se volesse offrire un segno visibile di ciò che sarà il dono, il premio a chi avrà perseverato fino alla fine.
Riprendiamo la 2^ lettura:”Chi condannerà? Cristo Gesù è morto, anzi è risorto, sta alla destra di Dio e intercede per noi!”
Questa parola “Cristo è risorto” è la centralità della nostra fede.
Come vi ripeto spesso: “La fede è il passaggio dal credere in Gesù al Cristo”.
Non basta vivere la fede solo credendo che Gesù sia esistito. Bisogna viverlo come il senso centrale della vita.
La trasfigurazione è il segno della bellezza di Cristo.
La parola del vangelo:”Venne una nube che li coprì con la sua ombra e dalla nube uscì una voce: «Questi è il Figlio mio, l’amato: ascoltatelo!».
Il termine “ascoltare” che già abbiamo sentito domenica del Battesimo di Gesù, significa:”Non solo udire ma mettere in pratica ciò che Lui dice”.
L’uomo è chiamato ad un cammino e mi piace riportare i versetti del vangelo:” Prendendo la parola, Pietro disse a Gesù: «Rabbì, è bello per noi essere qui; facciamo tre capanne, una per te, una per Mosè e una per Elia».
L’eucarestia che celebriamo è il segno della bellezza di Cristo, poi bisogna comunicarla.
Don Tonino Bello scriveva: “Se l’eucarestia non porta una forza prorompente che cambia il mondo, che dà la voglia dell’inedito, allora sono eucarestia che non dicono niente”.
La trasfigurazione ci stimola a cercare.
Domenica scorsa ai piccoli ricordavo la favola di Biancaneve. Oggi, invece, vi ricordo quella di Pollicino e le sue famose briciole per non perdersi nel bosco.
Dio ci lascia dei segni per seguirlo.
Ai più grandi invece ricordo un pensiero di Paul Heyse:”Non basta credere (che Dio esiste) per essere buoni, il diavolo di sicuro non è ateo”.
Non confondete il venire a Messa quando ci sono funerali o trigesimi, dicendo che lo fate per fede. Venite per l’uomo e non Dio, anzi venite per farvi vedere dall’uomo. Perché è importante vivere e partecipare al pio esercizio della via crucis?
Perché ci prepara all’incontro col Cristo risorto.
Proprio l’altra sera, abbiamo meditato la via crucis del beato Carlo Acutis, e stamattina, facendo un viaggio su internet, cercando la sua biografia, mi è capitato di ascoltare altre biografie di santi giovani, una decina di testimonianze di servi di Dio e beati, degli ultimi 50 anni, tutti giovanissimi e mi colpiva quella del venerabile Matteo Farina (morto a soli 19 anni) che diceva: ”Dobbiamo vivere come se fosse l’ultimo giorno, ma non nella tristezza ma nella gioia di essere pronti nell’incontro con il Signore”.