giovedì, 21 Novembre 2024
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Omelia domenica 14 gennaio 2024 (II Domenica del tempo ordianrio Anno B)


Il vangelo d questa domenica riprende l’articolo del nostro giornale parrocchiale del mese di ottobre dell’anno appena trascorso. E’ un’occasione che ci aiuta a riflettere. Come lo è stato per l’inizio dell’anno pastorale ora lo è per l’anno solare.
Un passo del vangelo molto bello e significativo a cui spesso diamo poca importanza perché ci piace di più soffermarci sulle parabole.
Eppure questo brano ci aiuta a capire un aspetto importante, perché in un certo senso la Chiesa è nata proprio lì, in quell’incontro dei due apostoli con Gesù.
C’è una richiesta:«Rabbì – che, tradotto, significa maestro –, dove dimori?
Vogliamo entrare in rapporto con te, chiedere dove uno abita significa proprio questo La risposta di Gesù è un invito:”Venite e vedrete”.
Ed ecco l’inizio della Chiesa:”Andarono dunque e videro dove egli dimorava e quel giorno rimasero con lui; erano circa le quattro del pomeriggio.”
Come si fa a ricordare un orario così preciso?
Tempo fa vedevo un film in cui una persona aveva perso la memoria e bisognava aiutarla a ricordare. La moglie lo riporta in un luogo preciso dove si erano incontrati la prima volta e lì lui inizia a riprendere memoria di un rapporto che ha dato un senso alla sua vita.
In uncerto senso, lo è così anche per noi. Ve lo riportavo la 3^ domenica di Avvento:”È l’obbedienza all’incontro con Cristo che mi fa vivere. Quando viene meno la memoria dell’incontro, allora tutto cambia, tutto diventa noioso e triste. La memoria del matrimonio, la famiglia, il battesimo, ecc,.., tutto si sfalda.”
Ma perché questo incontro è un nuovo inizio?
C’è un passaggio che è necessario rileggere:”Egli (Andrea) incontrò per primo suo fratello Simone e gli disse: «Abbiamo trovato il Messia» – che si traduce Cristo – e lo condusse da Gesù”
Ciò che è bello si comunica.
La fede è riportare al mondo la bellezza dell’incontro che hai con Cristo.
Inizia la Chiesa dopo questo incontro, perché il vangelo conclude con un passo che verrà ripreso anche in seguito: ”Fissando lo sguardo su di lui, (Pietro) Gesù disse: «Tu sei Simone, il figlio di Giovanni; sarai chiamato Cefa» – che significa Pietro.”
Cefa, non è da intendere solo come “pietra” ma come “Fondamento, roccia” su cui costruire.
Ricordo le catechesi del Card. Martini sul rapporto di Gesù con Pietro. E’ tutto un susseguirsi di sguardi. Pensiamo poi al momento della passione: ” Allora il Signore si voltò e fissò lo sguardo su Pietro, e Pietro si ricordò della parola che il Signore gli aveva detto: «Prima che il gallo canti, oggi mi rinnegherai tre volte». E, uscito fuori, pianse amaramente.”
Dio ci chiama ad un destino, ci offre una vocazione, una strada su cui camminare e Lui è quella via che trasforma la nostra vita e si fa compagnia.
Anche quando non comprendiamo, come lo è stato per Samuele: ” Venne il Signore, stette accanto a lui e lo chiamò come le altre volte: «Samuéle, Samuéle!». Samuèle rispose subito: «Parla, perché il tuo servo ti ascolta».
Samuèle crebbe e il Signore fu con lui, né lasciò andare a vuoto una sola delle sue parole.”