Oggi celebriamo una delle feste più importanti e direi anche più amate dalle Comunità parrocchiali.
Quest’anno, per noi, la festa dell’Immacolata Concezione ha un’importanza particolare.
Festeggiamo i dieci anni dell’elevazione al santuario di questa chiesa.
Perché ricordare queste date e festeggiarle?
La Comunità si arricchisce di alcuni eventi che sono una proposta per un inizio di cammino pastorale che possa proporre alle nuove generazioni in particolare, un cammino di fede e una sana devozione mariana per riscoprire il dono della presenza di Dio che si manifesta nei santi e nella bellezza del dono della Madonna.
Il dono della Concezione senza peccato di Maria è un dono per noi.
Solo amando il dono del suo SI’ possiamo entrare con passo lento, in questo Mistero.
Un passo lento perché, come diceva san Paolo :”Lo si cerca a tentoni”.
“L’uomo non smette mai di cercare: Quando è segnato dal dramma della violenza, della solitudine e dell’insignificanza, come quando vive nella serenità e nella gioia, egli continua a cercare. L’unica risposta che può appagarlo, acquietando questa sua ricerca, gli viene dall’incontro con colui che è alla sorgente del suo essere e del suo operare. La strada è Cristo. Egli è la Via, la Verità e la Vita che raggiunge la persona nella quotidianità della sua esistenza. (Giovanni Paolo II- Lettera a Monsignor Luigi Giussani,11 febbraio 2002).
Solo in questa appartenenza al Figlio possiamo vivere con Lei il dono dell’Immacolata Concezione.
“Con la purezza del suo essere tutto quanto orientato verso il Messia, la Vergine, ancora inconsapevole, della propria grandezza, faceva sì che l’attesa messianica culminasse tutta nella sua persona”. (Edward Schillebeeckx)
L’appartenenza al santuario non sta nella bellezza del luogo o nell’ attaccamento alla statua. Ecco perché prima dicevo “sana devozione mariana”. Un legame ci aiuta a vivere la fede sui passi di Maria.
“L’atteggiamento di Maria di Nazareth ci mostra che l’essere viene prima del fare e che occorre lasciar fare a Dio per essere veramente come Lui ci vuole. È Lui che fa in noi tante meraviglie”. (PapaFrancesco)
Questa è la devozione che ci coinvolge,un coinvolgimento con Maria. Lei per prima ha vissuto il dono che Dio le ha concesso.
Come a noi, il dono del Battesimo, perché nel primo sacramento che abbiamo ricevuto, viviamo questa continuità anche educativa: Accompagnare l’altro ad una meta.
Quale meta e perché con la Madonna?
“Immacolata Concezione significa questo: Maria ha anticipato, in qualche modo, la condizione ultima verso cui noi andiamo. In lei si manifesta, per trasparenza privilegiata, la nostra condizione futura”. (Ernesto Balducci)
Viviamo anche noi questi passi, sicuri della materna presenza di Maria!
Vorrei concludere con un’immagine, il dipinto di Caravaggio, intitolato la “Madonna di Palafrenieri”, dove Lei schiaccia la testa del serpente e sopra il suo piede c’è quello del Bambino Gesù.
Un’immagine che ci aiuta a comprendere questa unione tra Gesù e la Madre all’opera della redenzione dell’uomo.
Tutto parte dal Padre che nel dono del Figlio e nella grazia dello Spirito Santo, offrono a noi, già nel Battesimo, questa rinascita nuova in Cristo. Viviamo nella compagnia della Chiesa e lodiamo in questo sacro tempio del santuario dedicato alla nostra Madonna della Pietra, la bellezza di essere figli, amati!
Amare la Madonna è amare la Chiesa.
“Io non credo che una persona possa acquistare un’unione intima con Nostro Signore e una perfetta fedeltà allo Spirito Santo, senza una grandissima unione con la santissima Vergine e una grande dipendenza dal suo aiuto“. (San Luigi de Montfort)