Celebrare il rito delle esequie di una nostra sorella consacrata a Dio rende questo momento più bello perché viviamo quello che abbiamo ascoltato dal vangelo non più come una parabola, un insegnamento, ma una vita vissuta veramente in attesa dello sposo.
Non conoscevo molto bene la nostra sorella. Mi piace riportare al cuore i ricordi di quei momenti in cui ci vedevamo sempre in chiesa quando veniva qui in parrocchia.
Riporto al cuore il suo sorriso.
La bellezza della fede la vivi nella semplicità delle cose.
“La semplicità e la verità sono le sole cose che contano veramente. Vengono da dentro. Non si può fingere”. AUDREY HEPBURN
L’amore verso lo sposo, questa attesa che ci spinge a vivere con la certezza che il nostro essere consacrati a Lui non è come un peso o un compromesso alla nostra libertà.
È la gioia di vivere protesi verso il Mistero che ci accoglie.
“O mio tronco che additi,
in questa ebrietudine tarda,
ogni rinato aspetto coi germogli fioriti
sulle tue mani, guarda:
Sotto l’azzurro fitto del cielo
qualche uccello di mare se ne va;
né sosta mai perché tutte le immagini portano scritto:” più in là “! (Eugenio Montale -Ossi di seppia “Maestrale”)
L’amore verso lo Sposo è quella sollecitudine al nostro cuore che fa sì che ogni passo è verso di Lui.
Attesa è anche movimento del cuore.
Sostare in preghiera per interi pomeriggi è vivere l’azione dello Spirito.
Non è un niente, un tanto per fare. E’ il tutto della nostra vita consacrata a Lui.
Come ci insegnava il nostro Papa San Giovanni Paolo II: “Dedicate, dunque, tutti i giorni un po’ di tempo della vostra giornata a conversare con Dio, come prova sincera del fatto che lo amate, poiché l’amore cerca sempre la vicinanza di colui che si ama”.
Questo cercarsi è alimentato dall’olio delle lampade, la Grazia che Dio ci offre per vivere in attesa, perché lo Sposo tarda o viene prima, la certezza è che verrà.
La resurrezione è questo dono che alimenta la nostra fede, altrimenti non avrebbe senso.
Come ci insegna san Paolo: ”Ma se Cristo non è risorto, vuota allora è la nostra predicazione, vuota anche la vostra fede”.
Grazie suor Fortunata per il tuo “SI” a Dio, perché ora più che mai sei testimone che il cammino della vocazione alla vita consacrata è la bellezza di appartenere a Lui, fa sì che i nostri passi diventino compagnia nella Chiesa.