La parabola del vangelo di oggi, è una di quelle parabole denominate “parabole della chiamata”
Ho voluto riprendere un testo del card. Martini, che già l’anno scorso ho usato con voi nella catechesi biblica.
È la parabola “perfetta” perché racchiude tutte le altre parabole.
C’è una chiamata e c’è un rifiuto di alcuni: ”Ma quelli non se ne curarono e andarono chi al proprio campo, chi ai propri affari; altri poi presero i suoi servi, li insultarono e li uccisero.”
Ed altri invece che l’accolgono: ”Usciti per le strade, quei servi radunarono tutti quelli che trovarono, cattivi e buoni, e la sala delle nozze si riempì di commensali.”
Questa parabola riprende quello che vi dicevo la prima domenica di ottobre, all’inizio dell’anno pastorale, ogni scusa è buona per non partecipare sia alla celebrazione eucaristica o attività parrocchiali e purtroppo mi dispiace aggiungere, neanche a quelle civili.
L’invito è rivolto a tutti, ma chiede anche il passaggio della conversione: ”Il re entrò per vedere i commensali e lì scorse un uomo che non indossava l’abito nuziale. Gli disse: “Amico, come mai sei entrato qui senza l’abito nuziale?”.
La veste è il Figlio, senza riconoscere questa Grazia, non possiamo salvarci.
È come spesso sentiamo ripetere: ”Sono cristiano ma non praticante”, io dico sinceramente che questo significa che non sei credente.
Non riconosco questa Grazia che mi ha salvato.
C’è una risposta all’invito di Gesù, che non può essere rifiutata o rimandata, la si vive per come siamo, nudi e fragili, e Lui che ci ricopre con la sua veste.
Ricordiamo san Francesco d’Assisi che si spoglia delle vesti di questo mondo pe ricoprirsi della veste di Dio.
Abbiamo ascoltato nella seconda lettura:”Tutto posso in colui che mi dà la forza”.
Che serve di più per spiegare ulteriormente cos’è l’incontro con Dio?
“Non abbiate paura dei peccati degli uomini, amate l’uomo anche col suo peccato, perché questo riflesso dell’amore divino è il culmine dell’amore sulla terra”(Dostoevskij)
E infine, abbiamo pregato col salmo del Buon Pastore, un salmo che sarebbe bello imparare a memoria, da riportare al cuore tutti i giorni. Questa bellezza di Dio che mi guida e sostiene nei miei passi e mi conduce al banchetto delle nozze della parabola: ” Sì, bontà e fedeltà mi saranno compagne tutti i giorni della mia vita, abiterò ancora nella casa del Signore per lunghi giorni.”
Non c’è amore più grande di un Padre se non quello di farsi compagnia nella tua vita e vivere con te, la gioia di appartenenza al Suo cuore.