Un giorno, il sogno e la realtà si incontrarono per strada.
Si guardarono a lungo e poi esclamarono insieme:“Non ci assomigliamo per niente, com’è allora che l’uomo ci confonde così facilmente?”
Due che facevano lo stesso cammino si intromisero nel discorso:“La colpa, o il merito, è nostro!”
“Chi siete?” domandarono il sogno e la realtà.
“Siamo il dolore e il piacere.Avete mai visto un uomo che concepisca un sogno fatto di dolore, oppure uno che miri a una realtà priva di qualche piacere?”
“Mai!” assentirono il sogno e la realtà.
“Ed io,” intervenne a questo punto una voce squillante “non sono forse la molla che sostiene ogni sogno?”
Tutti si chiesero chi parlasse così…
“Sono la speranza!” rispose la voce.
A questo punto si udì un’altra voce, robusta e pastosa:“Ma senza di me, che sono il coraggio, mai nessun uomo riuscirebbe a trasformare un sogno… in realtà.”
“A meno che non intervenga io,” interloquì un’altra voce ancora “trasformando il sogno e modificando la realtà!”
Il sogno, la realtà, il dolore, il piacere, la speranza e il coraggio riconobbero subito quella parlata in falsetto:era l’illusione.
“Che stolti,” mormorò fra sé qualcuno che non volle intervenire alla diatriba “non sanno che, per merito mio, il sogno è la realtà e la realtà è il sogno.”
Non pronunciò ad alta voce queste parole perché, pur essendo la verità, nessuno le avrebbe creduto…