“Devo fare qualcos’altro?” chiese la segretaria.
L’occupatissimo direttore sbirciò l’orologio e l’agenda:“Dovremmo già essere fuori da un po’.Non si combina più niente ormai!”
La segretaria sorrise:“Veramente c’è ancora la lista dei regali di Natale di suo figlio.Non dimentichi che fra tre giorni è Natale!”
“Meno male che almeno lei ci ha pensato!” esclamò il direttore.
L’indaffaratissimo direttore sospirò:“Temo che il mio povero bambino sia un po’ arrabbiato con me.E forse ha ragione.Ho così poco tempo da dedicare alla mia famiglia.Quando arrivo a casa alla sera, il bambino è già a letto.
Non ci parliamo quasi mai.Ah! Ma almeno a Natale, voglio che abbia un bellissimo regalo!Solo che non ho tempo…
Facciamo così:me lo compri lei.
Non badi a spese.
Legga la lettera e compri tutto quello che il bambino vuole.”
La segretaria aprì la lettera e sorridendo scosse il capo:“Eseguo sempre i suoi ordini, ma questa volta mi è proprio impossibile!”
“Perché no?Possibile che ci sia qualcosa che non si può procurare oggi a un bambino di otto anni?Che cosa avrà mai desiderato?Mi faccia vedere, accidenti!” disse il direttore.
Senza parlare la segretaria tese al direttore la letterina del figlio.
L’uomo lesse:“Caro papà, come regalo di Natale vorrei che tu per il prossimo anno tenessi da parte tutti i giorni (o quasi) mezz’ora di tempo per me.
Nient’altro.Tuo figlio Fabrizio.”