Questi quattro giorni di festa sono dedicati alla Madonna della Pietra.
Come viverli e che suggerimenti posso darvi?
Voglio partire da un commento che fatto da una nostra parrocchiana quando, parlando di madonne, feste e altro, sinteticamente disse così :”Io ogni volta che mi accosto alla Madonna, non faccio nessuna differenza, sarà perché l’ho sempre chiamata Madonna”.
Questo commento mi ha fatto riflettere perché mi aiuta a capire che la devozione mariana non è legata ad un posto , alla statua. E’ ancora peggio pensare che la festa è solo per il numero di persone che partecipa alla festività.
La devozione mariana è:”La missione materna della Vergine spinge il popolo di Dio a rivolgersi con filiale fiducia a colei che è sempre pronta ad esaudirlo con affetto di madre e con efficace soccorso di ausiliatrice”. (Paolo VI )
Questo affidarsi alla Madonna è un bisogno che avverte ognuno di noi, andando al di là di alcuni momenti della pietà popolare che purtroppo, a volte, ci distraggono dalla vera essenzialità del culto a Maria.
Sempre Paolo VI ci ha insegnato:”Ne deriva che le forme in cui tale pietà si è espressa, soggette all’usura del tempo, appaiono bisognose di un rinnovamento che permetta di sostituire in esse gli elementi caduchi, di dar valore a quelli perenni e di incorporare i dati dottrinali acquisiti dalla riflessione teologica e proposti dal Magistero ecclesiastico”.
La devozione mariana ha bisogno di ritornare alle origini, cioè, a vivere con la Madonna soprattutto quel rapporto di preghiera e non limitarsi alla manifestazione esteriore.
Noi parroci spesso ci sentiamo dire:”A che ora inizia la processione?”
Di solito rispondiamo:”La messa è alle ore …” Sottolineiamo, cioè, che l’importanza è un’altra. Se non c’è questo legame con la liturgia non c’è vera devozione mariana o anche dei santi.
A me personalmente interessa e mi fa felice il numero dei fedeli che partecipano alla messa, alle confessioni e comunione e non la massa della cunfrunta o la processione di stasera e lunedì. Penso poi alla quasi totale assenza alla vera processione che è quella del Corpus Domini.
La devozione mariana vissuta nella quotidianità, come il rosario, l’angelus e anche i pellegrinaggi (con la P maiuscola), è come il lievito che deve fermentare la massa.
Perché ci rivolgiamo a Maria? Perché invochiamo il Suo santo nome nei momenti in cui dobbiamo decidere?
Il Papa San Giovanni Paolo II ci insegnava questa meditazione:”Vergine immacolata, predestinata da Dio su ogni altra creatura come avvocata di grazia e modello di santità per il suo popolo, guida tu i suoi figli nella peregrinazione della fede, rendendoli sempre più obbedienti e fedeli alla parola di Dio”.
È bello questo passaggio che ci aiuterà a vivere il momento della processione religiosa: ”Guida tu i suoi figli nella peregrinazione della fede”.
La processione religiosa è una manifestazione esteriore della nostra fede Dobbiamo continuare a coltivarla e, nello stesso tempo, a viverla per quello che è: Un pellegrinaggio della fede.
Offrire anche questa fatica del camminare.
Santa Teresa di Liseux che negli ultimi tempi non riusciva a camminare, offriva questo sacrificio per tutti i missionari che camminavano nel mondo per portare l’annuncio di Gesù.
La fede è amare la Chiesa.
Sentirsi parte di essa.
Viverla come se fosse la mia unica famiglia.
“Un cristiano senza la Madonna è orfano. Anche un cristiano senza Chiesa è un orfano. Un cristiano ha bisogno di queste due donne, due donne madri, due donne vergini: la Chiesa e la Madonna. ” (Papa Francesco)