«Quando ci si abitua e ci si annoia e la missione si trasforma in una specie di “impiego”, è il momento di dare spazio alla seconda chiamata di Gesù, che ci chiama di nuovo, sempre. Ci chiama per farci camminare, ci chiama per rifarci di nuovo. Non abbiate paura di questa seconda chiamata di Gesù. Non è un’illusione, è Lui che viene a bussare alla porta. E possiamo dire che questa è l’inquietudine “buona”, quando ci lasciamo attrarre dalla seconda chiamata di Gesù, quell’inquietudine buona che l’immensità dell’oceano consegna a voi portoghesi: spingersi oltre la riva non per conquistare il mondo – né per pescare baccalà –, ma per allietarlo con la consolazione e la gioia del Vangelo. In quest’ottica si possono leggere le parole di un vostro grande missionario, padre António Vieira, chiamato “Paiaçu”, padre grande: egli diceva che Dio vi ha dato una piccola terra per nascere ma, facendovi affacciare sull’oceano, vi ha dato il mondo intero per morire: “Per nascere, poca terra; per morire, tutta la terra: per nascere, Portogallo; per morire, il mondo” (A. Vieira, Omelie, Vol. III, Tomo VII, Porto 1959, p. 69). Gettare di nuovo le reti e abbracciare il mondo con la speranza del Vangelo: a questo siamo chiamati!».
(2 Agosto – Vespri con i vescovi, i sacerdoti, i diaconi)