Cosa cerchiamo veramente?
Mi pongo questa domanda, ogni volta che intraprendiamo qualcosa di nuovo.
Cosa cerchiamo e, soprattutto, cosa desideriamo?
“Se hai piantato un cardo non aspettarti che cresca un gelsomino”. (Proverbio persiano)
Questo proverbio ci aiuta a capire che il desiderio è un inizio e che questa causa iniziale porterà poi al dopo.
Nel frattempo, tante cose possono cambiare e cambieranno ma non perdere mai di vista l’ideale a cui miriamo.
Il nostro desiderio, come chiesa particolare e, quindi, come parrocchia, è vivere quel senso di comunità che vive in comunione.
Nella Prima lettera di Giovanni riceviamo questo invito:”Ma se camminiamo nella luce, come egli è nella luce, siamo in comunione gli uni con gli altri, e il sangue di Gesù, suo Figlio, ci purifica da ogni peccato”.
Il desiderio è la luce, saper dove andare.
Questo cammino di fede parte da un incontro.
Penso sempre a quel passo del vangelo quando Giovanni e Andrea chiedono a Gesù :”Dove abiti” e Lui gli dice: ”Venite e vedrete”.
Loro si sono messi in cammino, non hanno perso tempo a calcolare, discutere ecc… Hanno vissuto la fede.
Come dice un proverbio italiano: “Pecora che bela perde il boccone”.
Siamo qui ai piedi di Maria.
Siamo qui a vivere la nostra devozione mariana. A Lei ci rivolgiamo ogni volta che passiamo da qui.
Un segno di croce fugace, oppure una sosta più prolungata, un’ Ave Maria o il semplice porre lo sguardo. Non passate dritti come se ormai fosse un qualcosa che fa parte della strada, come se fosse un mobile che abbiamo in casa da tanti anni e neanche ci facciamo caso se non quando lo utilizziamo.
La Madonna non è l’utilità del momento.
Penso a quei figli che si ricordano dei genitori in alcune occasioni, oppure che confondono l’amare o l’onorare con il dovere. Vi ricordo il catechismo: ”4°comandamento: ONORARE e non rispettare, il padre e la madre”
Come diceva un autore: “Alcuni pensano che la fede è come un paracadute. Sanno che c’è ma sperano di non doverlo usare mai”.
La Madonna è come le mamme. Ci educa a vivere la comunità.
Lo fa mettendo pace tra i figli, lo fa cercando di insistere a guardare con speranza al domani, lo fa cercando di convincerci che non è educativo il “tutto e subito”.
La donna di fede è ottimista perché ha posto la sua speranza in una certezza. E la Madonna ci indica chi è e non cos’è, come se fosse un qualcosa di questo mondo. Questa certezza è il Figlio.
Da dove si intuisce che una statua rappresenta la Madonna e non una santa?
O perchè ha in braccio Gesù Bambino oppure perchè ha le mani rivolte verso il basso. Una simbologia che rimanda al dono.
Riconoscendo questo dono che è il Figlio, viviamo allora nella speranza e con speranza!
“L’ottimista vede una luce che forse non c’è. Ma perché il pessimista corre subito a spegnerla?” (Michel Saint-Pierre)
Noi accendiamo spesso un lumino qui alla Madonnina del Vignale. Accendiamolo anche nel nostro cuore!