lunedì, 25 Novembre 2024
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omelia FESTA DEL PERDONO – 25 APRILE 2023


Ci rivediamo dopo un mese e più dalla Prima Confessione.
Perché ci siamo rivisti dopo un po’ di tempo?
Perché ho voluto programmare diversamente per darvi, a piu’ tappe, la possibilità di aiutarvi a comprendere, come la pioggia che scende leggera nella terra, il dono della Grazia della Confessione.
Noi, appunto, ogni volta che ci confessiamo, riceviamo questa Grazia.
Ve lo voglio far capire meglio con una similitudine.
Oggi oltre a festeggiare l’evangelista San Marco, cosa festeggiamo?
La festa della liberazione dalla seconda guerra mondiale.
Ma c’è una liberazione più vera e duratura che non è solo quella dalla guerra.
Mi colpiva quello che diceva il nostro presidente della repubblica l’altra settimana:”Sappiamo che la pace tra i popoli non è mai garantita per sempre, come dimostra l’attuale conflitto in terra ucraina, ma deve essere costantemente difesa: è la lezione della stagione perenne dei doveri senza la quale nessuna comunità può sopravvivere e progredire”.
C’è un passo significativo “La stagione perenne dei doveri”. Ognuno di noi deve impegnarsi a costruire la pace per essere così veramente liberi.
A tale riguardo,il Signore ci dà una Grazia unica:La liberazione dal peccato.
Ricordiamoci sempre che il male è la radice dell’altro male che sia la guerra e, quindi, annesse anche le altre forme di povertà.
Cosa siamo noi?
Prima vi ho fatto fare un gesto in collegamento ad un mese fa.
Aprire i fiori che avete messo sull’albero. Allora erano il simbolo della gemma, oggi che è tempo di primavera sono il simbolo della bellezza che rigenera.
Un fiore che non si apre non può offrire il polline alle api che a loro volta porteranno nuova vita ad altri fiori.
Così lo è per noi.
Il perdono che riceviamo lo condividiamo con l’altro. Così si costruisce la pace.
Vi leggo questa breve riflessione di santa Madre Teresa di Calcutta
“Il giorno più bello? Oggi.
L’ostacolo più grande? La paura.
La cosa più facile? Sbagliarsi.
L’errore più grande? Rinunciare.
La felicità più grande? Essere utili agli altri.
Il sentimento più brutto? Il rancore.
Il regalo più bello? Il perdono.
Quello indispensabile? La famiglia”.

Questo oggi è il giorno più bello che si rinnova ogni volta che riconosciamo il perdono di Dio e lo condividiamo.
Perché ci confessiamo con il sacerdote?
Perché solo nel sacramento riceviamo questa Grazia e non in altri modi.
Solo con questa Grazia possiamo vivere liberi di appartenere a Cristo.