“La santità è qualcosa di estremamente semplice” (S. Teresa di Liseux).
Questa semplicità ci mette in gioco e anche in ginocchio.
L’esperienza delle sacre Ceneri è questo mettersi in ginocchio davanti a Dio e chiedere la grazia di vivere la santità nella semplicità .
L’uomo è proteso al regno di Dio e alla ricerca di Colui che è risposta al senso della vita.
Nel tempo quaresimale che inizia oggi, il filo conduttore sarà questa ricerca di risposta alla domanda”Che senso ha la mia vita?”
Dio ci chiede di essere un’opera e non di fare opere.
L’umiltà della ceneri è l’inizio del cammino della fede.
Ho bisogno di Dio per essere un’opera di fede, una testimonianza che vive nella carità, la speranza per un mondo migliore.
“La fede non la si impara nei seminari, ma in ginocchio”.(FaulHaber)
La scelta di essere di Dio ci coinvolge nelle nostre scelte.
Abbiamo bisogno di un’altra penitenza più vera, di un’esperienza sacramentale: La confessione.
Nel riconciliarsi con Dio, nel sentire questo suo amore, tutto cambia.
“Credere è riconoscere che siamo amati”.(Mauriac)
Che cos’è l’amore di Dio?
È un incontro con Cristo.
Immagiamo per un momento il venerdì santo: Il Signore convertì Pietro che lo aveva rinnegato tre volte, non con un rimprovero ma con uno sguardo d’amore.
In questo tempo quaresimale, cerchiamo la ricerca del volto di Dio.
Più ci chiuderemo in noi stessi, più le tenebre prendono il posto della luce.La 4^ domenica di quaresima, editeremo la guarigione del cieco nato.
San Josè Maria Escrivà diceva agli sposi:”Volersi bene come se fossimo sempre fidanzati”.
La giovinezza della fede: Ravviviamo il fuoco della fede.
“La tradizione è custodire il fuoco e non adorare le ceneri”.(Mahler)
Questo invito a far sì che la luce della speranza non venga nascosta ma diventa offerta per l’amico che ti sta accanto, per camminare con la Chiesa e nella Chiesa, un cammino verso il vero ideale che è Cristo.