venerdì, 22 Novembre 2024
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omelia domenica 12 febbraio 2023 (VI DOMENICA del Tempo Ordinario Anno A)


Il vangelo di questa domenica ci prepara alla prossima per poi iniziare il tempo di Quaresima.
Due domeniche di preparazione al senso vero e proprio della carità, a
quell’amore vero che Dio ci ha insegnato e offerto in dono nel sacrificio della croce del Figlio.
Amare oltre all’apparenza delle cose:”Io vi dico: Se la vostra giustizia non supererà quella degli scribi e dei farisei, non entrerete nel regno dei cieli”. Quando pensiamo a quale “regola” sia tutto, noi diremmo “l’educazione” ma trascuriamo la base del tutto, il fatto che di fronte a te c’è un uomo, una persona, non una cosa.
Vi riporto una piccola parentesi per farvelo capire.
Fate caso ai mass-media. Quando si parla di una situazione particolare, tipo eutanasia o altro, si usa questo termine: ”Il caso Englaro, oppure il caso Welbi ec…”. La Chiesa non dice mai “il caso”, come se fosse un “qualcosa”.
Dalla terminologia si comprende come viviamo la fede e altro.
Dio ci invita capire che l’amore non è limitato: ”Non commetterai adulterio”. Ma io vi dico: Chiunque guarda una donna per desiderarla, ha già commesso adulterio con lei nel proprio cuore”.
Questo passaggio è importante in quanto ci aiuta a comprendere che l’amore che hai per la tua sposa o sposo, è totale. Non stai con lui o con lei tanto perché sei sposato. Vivi con l’altra parte di tutto di te stesso.
In tutte le cose che facciamo, anche nel lavoro stesso, con troppa facilità guardiamo dall’altra parte.
“Il matrimonio è un pranzo interminabile con il dolce servito per primo” – Julian Barnes
Infine l’ultimo passaggio:”Non giurerai il falso, ma adempirai verso il Signore i tuoi giuramenti”. Ma io vi dico: Non giurate affatto. Sia invece il vostro parlare: “sì, sì”, “no, no”; il di più viene dal Maligno».
Vivi la tua vita con verità.
Spesso ripeto questa battuta: ”Meglio non dire nulla che dire una bugia”.
Il nostro dire che poi precede il fare da’ valore a ciò che abbiamo fatto e se è vissuto nella verità, non deve temere.
Perché chiedo perdono a Dio?
Perché vivo la verità delle mie fragilità, non temo il giudizio del confessore e desidero la misericordia di Dio.