Oggi, dopo la festa del Natale, ci ritroviamo a vivere questo momento di grazia:La Grazia del dono del Figlio.
Solo così potremo comprendere davvero che il Natale non è un giorno, ma è quel tempo unico di tutto l’anno.
Noi siamo come un’auto che si è fermata per rifornirsi di carburante e poi ripartire per un viaggio nella realtà: Essere testimoni dell’incontro con Cristo,come lo sono stati i martiri che hanno vissuto il dono della testimonianza vera. Seguire i martiri come testimoni, in particolare noi che come Comunità celebriamo con una certa solennità il patrono san Biagio. A dicembre abbiamo celebrato santa Lucia ed a gennaio sant’Agnese. Tutto questo ci arricchisce di quella Grazia dello Spirito Santo che ci rafforza nel cammino della fede.
Il nostro Papa, nell’angelus di santo Stefano del 2020, così riportava in un passaggio:”Essere testimoni di Gesù vale anche per noi. Il Signore desidera che facciamo della vita un’opera straordinaria attraverso i gesti ordinari, i gesti di ogni giorno. Lì dove viviamo, in famiglia, al lavoro, ovunque, siamo chiamati ad essere testimoni di Gesù, anche solo donando la luce di un sorriso, luce che non è nostra”.
Questa luce nuova rinnova e rinvigorisce la nostra fede.
Non cadiamo nell’errore di dire: ”Ormai il Natale è passato”. Se non abbiamo vissuto l’occasione di essere testimoni di carità, facciamolo ora. La carità non ha un giorno o un tempo stabilito.
La carità non è l’elemosina o un gesto che si annuncia e ripete come un evento pubblicitario solo in questo periodo natalizio. C’è una carità più vera che è la tua presenza accanto all’altro.
“Come Chiesa, ricordiamo che curando le ferite dei rifugiati, degli sfollati e delle vittime dei traffici mettiamo in pratica il comandamento della carità che Gesù ci ha lasciato, quando si è identificato con lo straniero, con chi soffre, con tutte le vittime innocenti di violenze e sfruttamento”.(Papa Francesco)
Non pensiamo che queste vittime siano solo coloro che vediamo in Tv e, quindi, abbiamo un certo distacco. A volte,poveri sono gli stessi familiari che abbiamo lasciato soli o quando pensiamo che una telefonata abbiamo risolto tutto. Impariamo che il Natale è il dono della Presenza di Gesù nella mia vita e che la carità è vivere questa presenza con l’altro.