venerdì, 22 Novembre 2024
Home / Catechesi / omelia VIGILIA DI NATALE 2022 – ANNO A

omelia VIGILIA DI NATALE 2022 – ANNO A


La S. Messa della notte di Natale che celebriamo noi adulti presenti in questa occasione, ci riporta al cuore la nostalgia di quando vivevamo una fede fatta soprattutto di festa e di incontri.
Era la notte attesa per tutto questo tempo di Avvento in cui i nostri cuori si rallegravano per la festa della gioia di vivere un’amicizia e una familiarità che ci coinvolgeva sempre di più.
“Non c’è nulla di più triste in questo mondo che svegliarsi la mattina di Natale e non essere un bambino”. ERMA BOMBECK
Ora notiamo come tante cose sono cambiate.
Perché è avvenuto questo?
Per il tempo del Covid?
Non è mancanza di religiosità a causa del Covid.
Più volte è stato sempre ripreso che le chiese erano già semivuote prima.
Ritengo che è venuto meno il senso della gratuità.
Lo dicevo in occasione della festa del ringraziamento alla Madonna della Pietra, domenica 20 novembre.
Bisogna riconoscere la gratuità dell’amore che Cristo ha per l’uomo.
È un amore talmente puro che ci sembra strano oppure scontato.
Ma Dio ha scelto quella semplicità unica. Quel farsi uomo tra gli uomini, ci deve sempre più sconvolgere, perché si è abbassato alla nostra fragilità della carne affinché l’uomo prendesse consapevolezza di essere.
Come recita il salmo 8:”Che cosa è mai l’uomo perché di lui ti ricordi,
il figlio dell’uomo, perché te ne curi? Davvero l’hai fatto poco meno di un Dio, di gloria e di onore lo hai coronato.”

Così Edio Costantini commentava questo salmo:
È un salmo notturno, una preghiera della notte. Quanti pensieri nelle notti insonni? Notti di ricerca, di sofferenza, di lode, di ringraziamento. I pensieri notturni sono quelli che ti cullano o ti uccidono… Di notte ritroviamo quella parte di noi stessi che soltanto noi conosciamo. I pensieri si fanno piùprofondi, sono più forti. Nel buio, tutto tace, tranne i nostri pensieri. Signore, tu conosci la mia situazione, tu conosci il mio problema che questa notte non mi fa dormire. Ma come è possibile, Signore – tu che hai tante cose più importanti da fare – ti occupi di una particella così piccola come sono io?”
Dio viene incontro all’uomo e ama la nostra umanità per ciò che siamo.
Il pensiero di essere suoi ci deve far vivere quel passo nella fede, quell’attesa del giorno che nel farsi carne, Dio si fa compagnia nella nostra vita.
Cristo è reale compagnia che noi viviamo nella Chiesa.
Perché questa santa notte non è più la nostra dolce notte?
Perché abbiamo vissuto sempre più una fede individuale o sentimentale e abbiamo lasciato che Cristo diventasse un ricordo o una pubblicità.
Non vorrei sembrare un guastafeste né, tantomeno, contraddittorio con me stesso, ma sono arrivato alla conclusione che il Natale è proprio una festa di compleanno a cui il festeggiato è rarissimamente invitato da un sacco di gente che osa ancora dire di essere cristiana. ” JEAN-PAUL MALFATTI
Svegliamo questa notte che ha preso il posto della luce nel nostro cuore! Siamo questi cristiani adulti!
Come riporta il Vangelo di Matteo:
«Non si accende una lampada per metterla sotto un secchio, ma piuttosto per metterla in alto, perché faccia luce a tutti quelli che sono nella casa. Così deve risplendere la vostra luce davanti agli uomini, perché vedano il bene che voi fate e ringrazino il Padre vostro che è in cielo.»
Questa luce della notte di Natale, questa fiamma che può apparire fragile, un bambino che nasce in una mangiatoia, in una semplice grotta di Betlemme,questa santa luce ha illuminato e dà un senso alla nostra vita.
Lo dicevo qualche mese fa: ”Non predicare o insegnare sperando che ti ascolti la massa. Cristo aveva attorno solo gli Apostoli che poi sono diventato il lievito della massa”.
Viviamo la libertà di essere Suoi!
Come la Madonna e san Giuseppe, un cammino fatto in questa santa notte in cui hanno cercato un’accoglienza vera e Dio, dove gliela fa trovare?
Ecco la grandezza del tutto, dove tutto si capovolge. I poveri saranno i primi a riconoscere questa luce nuova:” C’erano in quella regione alcuni pastori che, pernottando all’aperto, vegliavano tutta la notte facendo la guardia al loro gregge. Un angelo del Signore si presentò loro e la gloria del Signore li avvolse di luce. Essi furono presi da grande timore, ma l’angelo disse loro: «Non temete: Ecco, vi annuncio una grande gioia che sarà di tutto il popolo: Oggi, nella città di Davide, è nato per voi un Salvatore che è Cristo Signore. Questo per voi il segno: Troverete un bambino avvolto in fasce, adagiato in una mangiatoia».