lunedì, 25 Novembre 2024
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Omelia XXI DOMENICA DEL Tempo Ordinario ANNO c 2022 (Festa Madonna della Pietra)

La parola di Dio di questa domenica ci aiuta a comprendere il senso della festa che stiamo vivendo in questi giorni.

Questo sguardo al cielo, l’essenzialità del Cristianesimo, è il cammino verso l’incontro con Cristo:

” Verranno da oriente e da occidente, da settentrione e da mezzogiorno e siederanno a mensa nel regno di Dio”. 

In questo pellegrinare nella vita, cosa cerchiamo e come lo viviamo?

Ci sarà un giudizio, la giustizia di Dio che peserà come su una bilancia,  il bene e il male che avrà memoria del bene compiuto, userà la misericordia sul male e, nello stesso tempo, la giustizia sarà ciò che darà un vero senso a ciò che noi viviamo.

Pensiamo a questo passo che abbiamo ascoltato:

” Allora comincerete a dire: “Abbiamo mangiato e bevuto in tua presenza e tu hai insegnato nelle nostre piazze”. Ma egli vi dichiarerà: “Voi, non so di dove siete. Allontanatevi da me, voi tutti operatori di ingiustizia!”.

Anche noi potremo rispondere pensando a questi giorni:

”Abbiamo partecipato alla processione della Madonna, abbiamo fatto la nostra devozione (come se la fede avesse un prezzo), abbiamo festeggiato ecc…”

Ma la fede non è questo.

Lo dicevo in occasione della festa del 16 luglio:

”Non confondiamo fede con la tradizione popolare. La fede è l’incontro con Cristo e se questo incontro non ti cambia, allora non hai incontrato Cristo ma vivi solo una tradizione culturale. Se fossi nato in un’altra nazione avresti vissuto la tradizione popolare di quel paese”.

Bisogna uscire fuori da alcuni schemi .

Vivere questa continua novità della fede, questo rinnovarsi e, come  ci insegnava San Paolo VI^,”Riconoscere i segni dei tempi”, ci riporta a vivere questo reale e ad essere protagonisti di una storia che cambia.

Dall’inizio del tempo estivo, riprendono le tradizioni delle pietà popolari dopo esserci fermati per due anni. Invece di cogliere l’occasione per continuare sul rinnovarsi nel cammino della fede, subito si è ritornati a voler vivere più la manifestazione esteriore della fede. Deve cambiare

l’interiorità.

“Certo, sul momento, ogni correzione non sembra causa di gioia, ma di tristezza; dopo, però, arreca un frutto di pace e di giustizia a quelli che per suo mezzo sono stati addestrati”. (seconda lettura)

Abbiamo vissuto una crisi. Se ricordate, nella catechesi per gli adulti del mese di maggio, con il nostro Papa, abbiamo ripreso l’invito a non cadere nell’errore di vivere questo momento come “occasione” .

“La pandemia è una crisi e da una crisi non si esce uguali: O usciamo migliori o usciamo peggiori. Noi dovremmo uscire migliori, per migliorare le ingiustizie sociali e il degrado ambientale. Oggi abbiamo un’occasione per costruire qualcosa di diverso”. (Papa Francesco) (Editoriale Giugno 2022)

Non perdiamo mai di vista che l’ideale del Cristianesimo è l’incontro con Cristo.

Siamo qui per vivere la nostra devozione mariana, questa preghiera di intercessione alla Madonna per chiedere e vivere cosa?

 “Per tutti i discepoli di Cristo Maria è il modello per eccellenza della vita cristiana”,(San Giovanni Paolo II^)

Riprenderemo questa espressione del santo Papa in altre occasioni.

Il modello da seguire è quello di Maria. In lei noi viviamo questo dono della nostra vocazione.

Abbiamo bisogno di testimoni che ci facciano riscoprire che c’è una giustizia.

C’è un vivere comune che lascia spazio al nostro spirito di essere misericordia, di essere quel segno di umanità , di vivere come Comunità  e tendere insieme all’amore unico del Padre.