Benvenuto Eccellenza,
Siamo lieti di accoglierla tra di noi, in occasione della festa del XXX anniversario dell’apertura al culto del nostro santuario dedicato alla Madonna della Pietra.
All’entrata del nostro tempio ho voluto mettere tre date per far memoria di questo evento.
- 1975 Inizio dei lavori con don Saverio Bevivino
- 1992 Apertura al culto e consacrazione della Chiesa con Mons. Cantisani con don Dino Piraino.
-2013 Dedicazione al Santuario parrocchiale con i parroci di allora Don Giovanni Giorgio e Don Vincenzo Iezzi. (nel 2011 è stata costruita la torre campanaria)
Tutto affinché il nostro popolo riviva sempre più quello stupore della fede che risveglia i nostri passi per un cammino di maturità nella fede.
Appena diventato parroco, dopo qualche mese, in occasione di una celebrazione diocesana, il nostro vescovo emerito Mons. Cantisani, durante l’omelia, ha riportato un’espressione che mi ha colpito:
”Educare ad una vera devozione mariana”.
Subito mi sono impegnato per portare avanti questa proposta.
Oltre ai vari lavori di ristrutturazione del santuario e al mantenimento esterno, anche l’accoglienza fa parte dell’educazione alla fede. Non posso nascondere quanta fatica ci costa educare “al custodire il creato” che va al di là del solo giorno scolastico in cui si piantano gli alberi.
Mi sono impegnato in varie proposte come: - I sette sabati dedicati alla Madonna, sia in preparazione alla festa dell’Immacolata sia alla festa della Madonna della Pietra.
- La preghiera del Rosario prima di ogni celebrazione eucaristica.
- La celebrazione euristica ogni sabato, con la catechesi mariana.
- Celebrare alcune feste, sia della Madonna che dei santi, non tanto perché il luogo si presta per la comodità dei parcheggi o altro, ma per dar valore al santuario come tale. Un invito al vivere comunitariamente le proposte della parrocchia e non per singoli gruppi o solo per contrade.
In un’epoca in cui tutto rischia di diventare “spettacolo”, anche la pietà popolare, abbiamo bisogno della sua guida come pastore di questa chiesa in particolare, per ridestare in noi lo stupore della gioia dell’essenzialità della fede, il bisogno, la fame e la sete dell’incontro con Cristo.
Come diceva il retore Mario Vittorino:”Quando ho incontrato Cristo mi sono accorto di essere uomo”.
Ringrazio i miei confratelli frati cappuccini e le nostre suore, per la condivisione comune che abbiamo nell’ideale di risvegliare un’educazione al sacramento come tale. Diceva un teologo:”Il metodo con cui Dio comunica la sua esistenza, dà il suo essere, partecipa il suo essere alle cose, è la sacra mentalità: Il comunicarsi del Mistero implica un metodo sacramentale”.
Ricordiamo bene quello che disse Benedetto XVI nell’introduzione all’enciclica Deus Caritas Est:” All’inizio dell’essere cristiano non c’è una decisione etica o una grande idea, bensì l’incontro con un avvenimento, con una Persona, che dà alla vita un nuovo orizzonte e con ciò la direzione decisiva”.
La Madonna ci educa a questo incontro.
La Sua Maternità non è solo compassione ma, soprattutto, compagnia in un cammino.
Poniamo la sguardo a Maria, perché è Madre.
Come diceva il nostro papa Francesco all’angelus della festa dell’Immacolata dell’ 8 dicembre 2021:” E quando ci assale il dubbio di non farcela o la tristezza di essere inadeguati, lasciamoci guardare dagli “occhi misericordiosi” della Madonna, perché nessuno che abbia chiesto il suo soccorso è stato mai abbandonato!”