Pensavo a quando, tre anni fa, abbiamo celebrato la prima messa proprio qui , a quando su questo muro vi dicevo quanti di voi avranno sognato una speranza nuova che noi continuiamo ad affidare alla Madonna, a
Lei, donna della speranza.
Finché l’uomo vive di speranza, allora possiamo dire che vive veramente.
“Non consultarti con le tue paure, ma con le tue speranze e i tuoi sogni. Non pensate alle vostre frustrazioni, ma al vostro potenziale irrealizzato. Non preoccupatevi per ciò che avete provato e fallito, ma di ciò che vi è ancora possibile fare”. (Papa San Giovanni XXIII )
Non dimentichiamo che la vita è quel mistero che si pone di fronte a noi e che la bellezza della fede è proprio questa: Che Cristo si è fatto carne perché lo potessimo incontrare.
“La piccola speranza E’ colei che sempre ricomincia. Questo nascere perpetuo. Questa infanzia perpetua”.(Charles Peguy)
Non viviamo come se fossimo già vecchi nel cuore!
L’uomo vive verso il domani, proteso al Mistero che non ci lascia soli.
Abbiamo amato la vita. Perché ora ci lasciamo prendere dalle delusioni?
Forse non abbiamo raggiunto ciò che speravamo, ma la vocazione non è realizzare se stessi. La vocazione a cui Dio ci chiama è altro.
“Nessuna vocazione nasce da sé o vive per se stessa. La vocazione scaturisce dal cuore di Dio e germoglia nella terra buona del popolo fedele, nell’esperienza dell’amore fraterno”. (Papa Francesco)
Perché in questi giorni abbiamo voluto esternare questa bellezza e questa continua esperienza che noi viviamo in questa via Alloro se non per il fatto che noi abbiamo il desiderio nuovo di ciò che sarà domani?
Questo è ciò che noi oggi, in questa celebrazione eucaristica, vogliamo vivere:Il ringraziamento per i nostri sogni, le nostre speranze.
Guadare veramente a quanto ci sta accanto, a quel sogno che abbiamo vissuto con la nostra sposa e sposo, a ciò a cui abbiamo educato i nostri figli, a credere che il domani è un dono e che tu hai le ali per viverlo anche lontano e sempre più vicino al Mistero di Dio.