Oggi celebriamo la festa del Sacro Cuore di Gesù, una festa particolare soprattutto per noi dell’Apostolato della preghiera . Come gruppo che alimenta con la preghiera la forza della Comunità, è un invito che comunichiamo al popolo della nostra città: Una comunicazione, un essere missionari che vive quell’amore eterno di Dio che comunica a noi la sua dolcezza infinita.
“Il Cuore di Gesù è il simbolo per eccellenza della misericordia di Dio; ma non è un simbolo immaginario, è un simbolo reale, che rappresenta il centro, la fonte da cui è sgorgata la salvezza per l’umanità intera”.(Papa Francesco)
Questa fonte non si conclude mai perché il padre accoglie il figliol prodigo ogni volta che vive il ritorno a casa.
Questo ritorno, questa conversione è continua perché siamo alla ricerca di un amore che cambia.
Come ripetevo ai fanciulli della Prima Confessione, Dio non rattoppa il vestito,ma lo fa nuovo.
Non è un altro, ma lo stesso, perché non ci vuole diversi. Ci ama per come siamo. Vuole che noi diveniamo ciò che Lui desidera ardentemente di noi.
“Gesù è tutto misericordia, Gesù è tutto amore: è Dio fatto uomo. Ognuno di noi è quella pecora smarrita, quella moneta perduta; ognuno di noi è quel figlio che ha sciupato la propria libertà seguendo idoli falsi, miraggi di felicità e ha perso tutto. Ma Dio non ci dimentica. Il Padre non ci abbandona mai.(Papa Francesco)
In questo amore noi navighiamo, a volte sbattuti dalle onde, a volte smarriti. A volte pensiamo di aver ormai approdato la barca della nostra vita perchè siamo stanchi o perchè l’età è un limite.
Ma Dio è la grandezza in cui tutta la giovinezza rifiorisce.
Viviamo le opere della misericordia, quella strada di incontrare il povero come siamo e come possiamo!
Offriamo il nostro amore, la carità di essere amati da un Altro!
Le opere di misericordia sono le opere più belle della vita. Se hai sogni di vera gloria, non della gloria del mondo che viene e va, ma della gloria di Dio, questa è la strada. Perché le opere di misericordia danno gloria a Dio più di ogni altra cosa”. (Papa Francesco)