L’omelia di oggi riprende il pensiero meditato Giovedì santo, giorno dell’istituzione dell’Eucarestia.
“Il gesto di Gesù compiuto nell’Ultima Cena è l’estremo ringraziamento al Padre per il suo amore, per la sua misericordia. “Ringraziamento”, in greco, si dice “Eucaristia””.
(Papa Francesco)
Oggi festeggiamo il dono del corpo e del sangue di Gesù.
Questo dono, il sacramento, è definito dal Concilio Vaticano II”Il culmine dell’evangelizzazione”.
Il nostro cammino di fede inizia e si conclude nell’Eucarestia.
Solo nell’Eucarestia abbiamo la forza della fede e, sempre nell’Eucarestia, testimoniamo la comunione con Dio.
Come ripeto spesso, la fede non è individuale o sentimentale, ma parte da un incontro con Cristo che si fa carne. E’presenza vera.
Partendo dalla certezza che Lui è presenza, inizia il cammino della missione.
“Perché tu sei sostegno al misero,
sostegno al povero nella sua angoscia,
riparo dalla tempesta, ombra contro il caldo”. Isaia 25,4
Il sacramento dell’amore che ci completa: Questo è l’incontro con Dio.
Perché Dio ci offre questo dono?
Affinché un giorno possiamo dire:”Non vengo a messa perché devo venire o perché è un comandamento o perché mi hanno educato a farlo, ma perchè ne ho bisogno. Mi piace”.
Il bisogno di credere nella sua provvidenza.
Nel 2013, Papa Francesco diceva:
”La festa del Corpus Domini ci chiede di convertirci alla fede nella Provvidenza, di saper condividere il poco che siamo e che abbiamo e di non chiuderci mai in noi stessi”.
L’Eucarestia è la comunione che noi viviamo con Dio e comunichiamo nella carità. Ogni volta che ci facciamo prossimo con l’altro.
“L’Eucaristia è Gesù stesso che si dona interamente a noi. Nutrirci di Lui e dimorare in Lui mediante la Comunione eucaristica, se lo facciamo con fede, trasforma la nostra vita, la trasforma in un dono a Dio e ai fratelli.” (Papa Francesco)