Tra le omelie da preparare durante l’anno, quella di oggi è la più difficile: La festa della SS. Trinità.
E’ la domenica in cui celebriamo il primo mistero principale della fede: Unità e Trinità di Dio.
Il secondo è il mistero dell’Incarnazione, Passione, Morte e Resurrezione di Gesù Cristo.
Nel mistero della SS. Trinità, così riporta il catechismo di san Pio X:
” Dio è uno solo, ma in tre Persone, uguali e distinte, che sono la Santissima Trinità”.
Sono unite nella stessa sostanza ma sono diverse e, nello stesso tempo, distinte tra loro.
È il mistero da cui tutto nasce e tutto si conclude.
Vi riporto la spiegazione del Papa Benedetto XVI:” Oggi contempliamo la Santissima Trinità così come ce l’ha fatta conoscere Gesù. Egli ci ha rivelato che Dio è amore “non nell’unità di una sola persona, ma nella Trinità di una sola sostanza” (Prefazio): è Creatore e Padre misericordioso; è Figlio Unigenito, eterna Sapienza incarnata, morto e risorto per noi; è finalmente Spirito Santo che tutto muove, cosmo e storia, verso la piena ricapitolazione finale. Tre Persone che sono un solo Dio perché il Padre è amore, il Figlio è amore, lo Spirito è amore. Dio è tutto e solo amore, amore purissimo, infinito ed eterno”.
Questo amore ci coinvolge nel nostro fare. La fede, cioè, non è solo un camminare nella vita, ma un capovolgersi continuo nel Suo amore.
Non perdiamo mai di vista che Dio è un Mistero il che non significa incomprensibile. C’è una rivelazione continua che ci conduce a Lui e come dice Giobbe:” Dopo che questa mia pelle sarà strappata via,
senza la mia carne, vedrò Dio.
Io lo vedrò, io stesso,
i miei occhi lo contempleranno e non un altro”.
In questa unione completa con Lui che avverrà nell’incontro finale , il mistero verrà a noi svelato nella sua completezza.
Cosa ci insegna tutto questo?
La relazione d’amore nella SS. Trinità.
Mi piace riportare il paragone della dinamo, quella specie di motorino che si metteva accanto alla ruota della bici e che, girando, produceva luce. La SS. Trinità è questo motore che fa girare la nostra fede e che produce luce per seguire la via che si conclude con la salvezza.
Scriveva Glika:”Dio dà a coloro che danno: Dio si dà a coloro che si danno”.
Abbiamo festeggiato la 1^ Comunione, il dono dell’Eucarestia, perché abbiamo bisogno del Suo amore concreto per vivere la Comunione con il mondo.
Ci affidiamo alla SS. Trinità già dal Battesimo. Veniamo battezzati proprio nel nome della SS. Trinità ed ogni volta che facciamo il segno della croce viviamo questa unione con la SS. Trinità.
”Fare il segno della croce quando ci svegliamo, prima dei pasti, davanti a un pericolo, a difesa contro il male, la sera prima di dormire, significa dire a noi stessi e agli altri a chi apparteniamo, chi vogliamo essere”.(Papa Francesco.)