venerdì, 22 Novembre 2024
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Invocazione allo Spirito – don Tonino Bello

L. Spirito di Dio, che agli inizi della crea Ti libravi sugli abissi dell’universo, e trasformavi in sorriso di bellezza il grande sbadiglio delle cose, scendi ancora sulla terra e donale il brivido dei cominciamenti. Questo mondo che invecchia, sfioralo con l’ala della Tua gloria.

T. Dissipa le sue rughe. Fascia le ferite che l’egoismo sfrenato degli uomini ha tracciato sulla sua pelle. Mitiga con l’olio della tenerez le arsure della sua crosta. Restituiscile il manto dell’antico splendore, che le nostre violenze le hanno strappato e riversa sulle carni inaridite anfore di profumo.

L. Permea tutte le cose, e possiedine il cuo Facci percepire la Tua dolente presenza nel gemito delle foreste divelte, nell’urlo dei mari inquinati, nel pianto dei torrenti inariditi, nella viscida desolazione delle spiagge di bitume.

T. Restituiscici al gaudio dei primordi. Ri senza misura su tutte le nostre affli LibraTi ancora sul nostro vecchio mon in pericolo. E il deserto, finalmente, ridiventerà giardino, e nel giardino fiorirà l’albe della giustizia, e frutto della giustizia sarà la pace.

L. Spirito di Dio, che presso le rive del Gior sei sceso in pienezza sul capo di Gesù e l’hai proclamato Messia, dilaga su questo Corpo sacerdotale raccolto davanti a Te.

T. Adornalo di una veste di grazia. Consacralo con l’unzione, e invitalo a portare il lieto an ai poveri, a fasciare le piaghe dei cuo spezzati, a proclamare la libertà degli schiavi, la scarcerazione dei prigionieri, e a promulgare l’anno di misericordia del Signo

L. Spirito del Signore, dono del Risorto agli apostoli del cenacolo, gonfia di passione la vita dei Tuoi presbiteri. Riempi di amicizie di la loro solitudine. Rendili innamorati della terra, e capaci di misericordia per tutte le sue debolezze. Confortali con la gratitudine della gente e con l’olio della comunione fra Ristora la loro stanchezza, perché non trovino appoggio più dolce per il loro riposo se non sulla spalla del Maestro.

T. Liberali dalla paura di non farcela più. Dai loro occhi parta inviti a sovrumane trasparenze. Dal loro cuore si sprigioni audacia mista a tenerezza. Dalle loro mani grondi il crisma su tutto ciò che accarezzano. Fa’ risplendere di gioia i loro corpi. Rivestili di abiti nuziali. E cingili con cinture di luce. Perché, per essi e per tutti, lo sposo non tarderà.