venerdì, 22 Novembre 2024
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OMELIA VENERDI’ SANTO 2022


Dopo l’ascolto della Passione dell’evangelista Giovanni, mi voglio soffermare per una breve riflessione.
Quello che l’evangelista pone al centro di tutto il suo vangelo si collega al prologo (l’inizio del suo vangelo) :
”Volgeranno lo sguardo a colui che hanno trafitto”.(Gv 19,31ss)
Come spiegava il Card. Martini, l’evangelista “Vuole assolutamente concentrare l’attenzione del lettore sulla visione del costato trafitto”.
Solo comprendendo l’amore eterno del Padre, vivremo il dono della Sua misericordia.
Immaginiamo per un attimo di essere noi sulla croce, non nel senso di sofferenza o di altre similitudini che non fanno altro che riportare le nostre frustrazioni.
Immaginiamoci sulla croce e guardiamo il mondo con gli occhi di Cristo.
Così il Card. Martini spiega questo passaggio:
”Da qui nasca tutto, nasce il kérygma aperto e il kérygma velato”. (pag 182-183 perché Gesù parlava in parabole)
Dio ama l’uomo nella sua eterna misericordia,nonostante il fatto che sia stato crocifisso, rifiutato e umiliato.
Lo abbiamo ascoltato nella prima lettura:
Ho presentato il dorso ai flagellatori, la guancia a coloro che mi strappavano la barba; non ho sottratto la faccia agli insulti e agli sputi”.(Isaia 50, 6)
Come scriveva Bernanos nel libro “Diario di un curato di campagna:”La parola vendetta è una parola umana, non di Dio”.
Di fronte al male del mondo,come mediteremo nell’ultima meditazione di oggi, anch’io mi ripeto sempre la domanda:”Perché i bambini soffrono?”
Rispondo a questa domanda con un’altra domanda:”Quando io sono ammalato chi è colei che verrà a sorreggermi nel bisogno?”.
Colui che è lì, sul calvario e la Madonna non è un dono? Non è un presente? Non è la vera misericordia?