giovedì, 21 Novembre 2024
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omelia domenica 13 marzo 2022 (II domenica di quaresima Anno c)


Nel tempo di Quaresima, anche se cambia il ciclo degli anni e, quindi, ascoltiamo un evangelista diverso, ogni anno vengono riportate sempre due pagine del Vangelo. Domenica scorsa abbiamo meditato la tentazione di Gesù nel deserto.La seconda domenica, la liturgia della parola riporta il racconto della trasfigurazione di Gesù.Di questa pagina del Vangelo, mi ha sempre colpito l’espressione di san Pietro:”Maestro, è bello per noi essere qui”.Da ragazzo, quando frequentavo la parrocchia, ricordo sempre il canto di Claudio Chieffo “La tenda” che in poche parole dice così:”E’ bello stare qui. Il Signore, invece, li provoca dicendo che il vostro posto è là, è là in mezzo a loro, perché chiamati a portare l’annuncio che voi avete conosciuto”.Dopo l’incontro con Cristo, noi comunichiamo ciò che abbiamo conosciuto. Comunichiamo che Gesù è il Signore. La Trasfigurazione è questo accenno alla visione della maestosità del Figlio. Bisogna guardare sempre oltre a ciò che vediamo. Nella seconda domenica di febbraio, quando abbiamo meditato il vangelo delle Beatitudini, riportavo questo passaggio. La beatitudine è il dono alla promessa del dopo. Senza questa certezza che si rafforza in un cammino di fede, rischiamo di vivere una fede direi “rasoterra”, limitata, cioè, all’ apparenza delle cose. Gesù ci chiama per andare oltre a tutto ciò. L’invito stesso che il Padre fa agli apostoli presenti alla Trasfigurazione: ”Questi è il Figlio mio, l’eletto; ascoltatelo!” È il centro del Vangelo di oggi: Ascoltare, cioè, obbedire. Quando abbiamo conosciuto Cristo, come tale, è la salvezza vera e l’uomo inizia un cammino. “La Chiesa deve andare alla ricerca del mondo e non viceversa”. (Papa San Giovanni XXIII) Chi siamo noi? San Cirillo Alessandrino risponde così:”Noi siamo l’assemblea di coloro che Dio è andato a cercare tra i morti per farne dei viventi”.In noi c’è un risveglio della fede che ci porta ad essere missionari di un amore che rigenera la vita stessa.
La seconda domenica di febbraio si riprende sempre quel passo della poesia di Alda Merini sulla Madonna:”Da carne inerte che siamo noi diventiamo viva potenza”.
La Quaresima non è il cammino al monte Calvario, dove erroneamente poi diciamo”Gesù è morto in croce”, ma il cammino al “dono della vita”, perché proprio nella croce, Dio nel Figlio ci dona la vita.
Infatti nel vangelo non c’è scritto:”Cristo morì” ma:”Padre nelle tue mani consegno il mio spirito”.
È un dono che rinnova.
Questo il bello di aver incontrato Cristo!
Tutto si ricapitola in Lui.