venerdì, 22 Novembre 2024
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Blackout (Kociss Fava)

Uno sfrigolio in punti sparsi. Poi la casa fu buia, la televisione zitta.
La voce di Giacomo squillò:

  • Mamma, cos’è successo?
  • Giacomino, deve essere un blackout.
  • Un… cosa?
  • Si, insomma, la corrente elettrica è saltata. Non funziona più la luce e neppure gli elettrodomestici vanno. Non avere paura.
    Quando la mamma lo metteva a letto e poi salutandolo spegneva la luce, gli usciva la paura del buio e faticava a dormire. Ma ora non sentiva paura.
    Udì rumori ovattati di mani che lo cercavano e si sentì sollevare. Stando attenti a non urtare il tavolo e le sedie, si affacciarono alla finestra.
    Giacomo vide le stelle brillare nella notte silenziosa, come mai aveva veduto.
  • Vedi quanto sono belle? – chiese la mamma – Un tempo gli uomini le guardavano spesso. Con esse si orientavano, navigando i mari. Le interpellavano per conoscere il proprio destino. Levando gli occhi al cielo molti vi cercavano Dio.
  • E adesso?
  • Ora la gente preferisce fare affidamento sulla TV, oppure cercare risposte nei giornali. Non più scrutate le stelle hanno perso lucentezza.
    In quel momento un brusio attraversò il condominio e quelli vicini. Tornò la luce, si riaccesero i televisori.
    Giacomo vide decine di persone affacciate ai balconi dei palazzi di fronte, tutte con il naso all’insù.
    Ma la corrente era tornata e le stelle avevano smesso di brillare.