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omelia domenica 6 dicembre 2020

II^ DOMENICA DI AVVENTO – ANNO B 2020
Oggi celebriamo la seconda domenica di Avvento che coincide con la festa di San Nicola. Come abbiamo già fatto l’anno corso, anche quest’anno, in occasione del ricordo del miracolo di San Nicola, si benedirà il pane per i poveri che noi oggi offriamo. Questo gesto di carità, ci aiuta a comprendere e a camminare verso il Natale. Una strada di conversione. Come abbiamo ascoltato dal Vangelo:” Preparate la via del Signore, raddrizzate i suoi sentieri», La strada per incontrare Gesù è la strada della carità, la strada in cui l’uomo si incontra con il reale. Dobbiamo metterci in gioco con il reale, essere risposta ad una domanda del bisogno, perché la povertà ha tanti volti:” Oggi la gente ha fame d’amore, ha fame di comprendere l’amore più grande che è l’unica risposta alla solitudine e all’estrema miseria. Ecco perché possiamo andare nei paesi ricchi dove nessuno ha fame di pane e vedere la gente che soffre in maniera terribile per la solitudine, la disperazione, l’impotenza, la mancanza di prospettive”. (Madre Teresa)
Questa seconda domenica di Avvento, seguendo la testimonianza di Giovanni il Battista, ci percuote dentro perchè ci domanda se stiamo donando un senso al nostro cammino. “Nel deserto preparate la via al Signore, spianate nella steppa la strada per il nostro Dio. Ogni valle sia innalzata, ogni monte e ogni colle siano abbassati; il terreno accidentato si trasformi in piano e quello scosceso in vallata. Allora si rivelerà la gloria del Signore e tutti gli uomini insieme la vedranno, perché la bocca del Signore ha parlato». C’è un deserto e possiamo dire che questo periodo storico lo stiamo constatando da tutto ciò che abbiamo attorno a noi: Non solo le chiese sono sempre più vuote, ma il cuore dell’uomo, nonostante i buoni propositi che si hanno nel momento del pericolo, falliscono facilmente, come neve al sole. Eppure, come dice Isaia:”Allora si rivelerà la gloria del Signore”, solo in questa conversione del cuore, l’uomo incontra Dio. Questa conversione ci porta ad essere sempre un incontro con l’altro. Dio sceglie noi per ciò che siamo, non per ciò che facciamo. Egli ama la nostra umanità. “Il mio cuore è una povera strada, malgrado ciò, Nostro Signore vi è passato”.(Renè Bazin) La nostra vita è una continua ricerca della strada che ci conduce a Dio. I santi, con la loro testimonianza, ci hanno indicato che la via che conduce al cielo non sta in se stessi, ma solo nella Grazia. Sapienza, pietà, intelletto… tutti i 7 doni dello Spirito santo non solo ci fanno conoscere la via ma anche il come vivere questo viaggio. Ecco, l’Avvento è un viaggio verso il Natale. In uno degli incontri di Scuola di Comunità, mi colpiva un passaggio sulla “Libertà e fiducia” di Carron che diceva: ”Chi ha potuto capire che di Gesù bisognava aver fiducia? Le persone che lo hanno seguito e che sono state con Lui, non la folla che andava a farsi guarire ma che non impegnava se stessa in un coinvolgimento vitale”. Viviamo questo tempo per sentirci sempre più coinvolti in Colui che è! Come diceva San Giovanni il Battista: ” Viene dopo di me colui che è più forte di me: io non sono degno di chinarmi per slegare i lacci dei suoi sandali. Io vi ho battezzato con acqua, ma egli vi battezzerà in Spirito Santo».