sabato, 23 Novembre 2024
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OBBEDIENZA


È stata semplice la regola seguendo la quale la Madonna
è diventata grande – nella storia dell’universo, questa piccola
ragazza, questa giovane donna è diventata il più gran nome,
il nome nel quale noi stessi dobbiamo porre la nostra speranza perché ci prenda la mano nella sua -: ha detto sì, ha vissuto
una obbedienza.
Non c’è nessun’altra norma nella vita che possa superare
come semplicità e come sinteticità la luce che questa parola
getta sull’oscurità del cammino. Tutti noi cerchiamo un volto
nella notte; nell’oscurità delle cose, che rimarrebbe ottusa e
impenetrabile, noi cerchiamo quel volto che, assieme al
senso, dia la compagnia.
Anche per la Madonna era così: si alzava al mattino per
cercare questo volto. Ci alziamo ogni mattina per cercare
questo volto. Lo troveremo attraverso una sola strada: il Fiat,
l’obbedienza. Immedesimiamoci con la vivacità con cui,
senza porre neanche un frammento di secondo di distrazione,
il cuore della Madonna, aprendo gli occhi, cercava. Subito
cercava.
Non si attende veramente se non si segue l’incontro che ci
è dato di fare. Che la Madonna ci insegni tutta la densità di
questo sì, tutta la densità semplice di questa obbedienza, ma
innanzitutto ci insegni la vivacità per cui ogni istante non
abbia residui di sonno in noi; che ci faccia cercare – noi che
siamo ancora dentro le tenebre della vita mondana – il volto
in questa notte. Il volto è già apparso, già incombe sulla
nostra faccia e sul nostro cuore; ci è vicino; si tratta di
accorgersene. Seguendo, obbedendo ci si accorge.
Che la Madonna ci faccia imparare l’obbedienza e la
vigilanza. Don Giussani