sabato, 23 Novembre 2024
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3^ chiamata VENERDI’ SANTO 2023 “La Madonna Addolorata”


Concludiamo questo momento celebrativo con l’incontro tra Gesù e sua Mamma, un incontro rappresentato dalla “consegna” di Gesù morto nelle braccia di Maria.
Guardiamo oltre. E’ la Madonna che lo consegna a noi, offre la passione d’amore eterno del Figlio per l’uomo.
Ci offre e condivide con noi quel “vivere e morire per Cristo”.
Nella testimonianza di fede dell’Addolorata mi piace sempre proporre la meditazione della “libertà della fede”.
Maria ha vissuto più volte il dolore di questa “libertà”.
Dallo smarrimento e ritrovamento nel Tempio . Il Figlio che dice: ”Perché mi cercavate, non sapete che dovevo fare le cose del Padre mio?”
Le nozze di Cana .” Gesù le rispose: «Donna, che vuoi da me? Non è ancora giunta la mia ora».
O quel passo del vangelo quando Gesù dice: ”Chi è mia madre o i miei fratelli?”
E poi arriviamo al momento del processo “farsa” a Gesù e la Sua crocifissione.
Lei vive questa libertà del Figlio che si offre a noi, andando oltre al dolore di essere madre. Non implora il Figlio affinché abbandoni la croce perché sa che la vocazione di Gesù è essere il Messia, essere la salvezza e la redenzione dell’uomo che solo attraverso la passione, il tutto può avvenire.
Penso alle mamme dei missionari, delle suore, dei frati e dei laici consacrati che vedono partire per annunciare il vangelo al mondo pagano, un mondo sempre più ostile verso la cristianità. Alle madri che vedono i figli impegnati nella caritativa che spesso vengono osteggiati e poche volte ringraziati per il bene che fanno.
Sono sempre più tentate a dire:”Lascia che sia un altro…”
Un vero amore di madre condivide con te la vocazione che Dio ti ha offerto.
Come Margherita, la mamma di san Giovanni Bosco che lo seguirà nell’avventura del figlio impegnato con i giovani.
Il dramma educativo di oggi è questo.
Il genitore non condivide la vocazione che Dio ha scelto per il figlio e si offre invece lui come ideale da perseguire.
Più volte mi è capitato di sentire questa frase, quando uno dei figli sceglie di diventare sacerdote o suora:”Che disgrazia!”
Un giorno due papà i dissero:”Meglio un figlio gay o delinquente ma mai prete”, offendendo così sia gli omosessuali che i delinquenti.
Genitori che offrono invece l’apparenza delle cose.
“Poveri sono i tempi in cui le ragazze preferiscono essere belle più che intelligenti perché sanno che l’uomo moderno è più bravo a guardare che a pensare”.(Pino Pellegrino)
Don Tonino Bello scrisse un famoso libro: “Maria donna dei nostri giorni”.
Nel testo troviamo questa preghiera:”Tu invece, rogo di carità per il Creatore, ci sei maestra anche di come si amano le creature. Aiutaci, perciò, a ricomporre le assurde dissociazioni con cui, in tema d’amore, portiamo avanti con contabilità separate. Una per il cielo (troppo povera in verità) e l’altra per la terra(ricca di voci, ma anemica di contenuti)”.
Invochiamo la Madonna che vive per noi il dramma educativo che è quello di lasciare sempre soli i figli di questa generazione e senza ideali veri. Un nulla che è buio nell’avanti del giorno che verrà.
Vieni Maria! Accogli le nostre paure e infondi in noi la speranza dell’amore di Tuo Figlio, un amore che è l’unico che converte i cuori alla verità!